Apple, i display multitouch si controlleranno anche senza tocco fisico

Apple continua a portare avanti lo sviluppo di nuove tecnologie con lo scopo di migliorare l’interazione con i dispositivi elettronici. Nel corso del 2015, l’introduzione del 3D Touch, sia suiportatili Mac, sia su iPhone e Watch, ha dimostrato come è possibile accelerare l’esecuzione di determinate attività sfruttando un sistema di rilevamento della pressione esercitata sulla superficie tattile dello schermo touch (o del trackpad).

La casa di Cupertino potrebbe portare ulteriormente avanti l’opera di perfezionamento delle forme di interazione con la UI grazie alla tecnologia oggetto di un recente brevetto. Mentre il 3D Touch richiede un contatto fisico con lo schermo, il modello di interazione descritto nel brevetto denominato “Proximity and multi-touch sensor detection and demodulation” (pubblicato dall’USPTO il 2 febbraio scorso), prevede la possibilità di attivare, disattivare, richiamare specifiche opzioni e porzioni di schermo semplicemente avvicinando il dito al display e senza richiedere il contatto fisico.

Per raggiungere lo scopo, Apple ha previsto l’integrazione di una serie di sensori di prossimità integrati nel panello touch (o comunque in prossimità del medesimo) in grado di rilevare un dito, una parte del corpo o un altro oggetto, traducendo l’immagine rilevata nell’input grazie al quale è possibile interagire con l’interfaccia del dispositivo. Tra le varie soluzioni proposte dalla casa di Cupertino figurano anche quelle basate sull’integrazione di sensori IR. Interessante rilevare che il sistema è in grado di rilevare anche più di un dito, consentendo, in teoria, un’interazione di tipo multitouch con l’interfaccia (utile, ad esempio, qualora l’elemento da gestire sia una tastiera virtuale).

Il brevetto riguarda una tecnologia potenzialmente in grado di trovare impiego sia in ambito smartphone, sia in ambito notebook, ma, tra la possibilità e l’effettiva esecuzione il passo non è propriamente breve. Apple non è l’unica ad aver percorso la strada degli strumenti di input che non prevedono il tocco diretto con lo schermo, con evidenti vantaggi legati al numero di opzioni e controlli a disposizione dell’utente (si pensi anche alla possibilità non solo di consentire al sistema di rilevare un “tocco” singolo, ma anche alle “air gestures”, ovvero movimenti della mano più articolati che ampliano ulteriormente le forme di interazione). Samsung, con Air View, integrata nei dispositivi Galaxy, ha previsto una tecnica analoga, ed anche (la vecchia) Nokia aveva previsto una simile forma di controllo nel Windows Phone “McLaren”, successivamente cancellato da Microsoft. Nulla di così particolarmente innovativo, quindi – circostanza che comunque non ha impedito ad Apple di ottenere il brevetto – ed ancora da dimostrare l’effettiva volontà della casa di Cupertino di impiegare in concreto tale tecnologia in un prodotto commerciale.

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