Jide Remix Mini: Scheda Tecnica e Recensione

Remix Mini è un Mini PC compatto con hardware di fascia media e Remix OS 2.0, il derivato Android ottimizzato per uso desktop. Jide, la start-up che sta dietro al sistema – formata da persone che hanno avuto modo di lavorare per Google nella loro carriera, ne ha tenuto altol’hype per gran parte del 2015, dalla raccolta fondi su Kickstarter alla disponibilità su Amazon. Il successo mediatico è stato molto una questione di prezzo: 20 dollari per la versione 1/8 GB, il doppio per la 2/16 GB – ma anche adesso che servono circa 69 euro per la configurazione migliore, Remix Mini resta un prodotto da approfondire.

La sua scheda tecnica si basa sul SoC Allwinner H64, variante per set-top box di Allwinner A64 usato su tablet e smartphone. È un Quad Core Cortex-A53 con frequenza massima di 1.2 GHz, grafica Mali 400 MP2 integrata e supporto alla decodifica hardware di filmati H.265 fino ai 4K. Con 2 GB di RAM e una eMMC Samsung davvero veloce, si comporta bene nella gestione di Remix OS 2.0, ma resta una piattaforma che punta soprattutto a consumare poco (2.4 watt in uso base, 5.5 watt su Kodi), e questo rimbalza contro il voler fare del Mini PC uno strumento per la produttività.

Il più delle volte Remix Mini è fluido e reattivo nella gestione della sua interfaccia, anche quando spinto fino a 1080P@60Hz. La maggior parte degli extra di Remix OS 2.0 (taskbar, menù start, copia incolla da tastiera, tasto destro del mouse, pulsanti del gestore finestre, sistema di notifiche, creazione di collegamenti al desktop, pulsante mostra desktop) vengono gestiti senza affanno – e, sopratutto con il firmware di fine dicembre, si riescono aridurre a finestra tantissime apps Android di rilievo.

Ma cercare di spingersi un po’ oltre, tenere Chrome, Youtube e Skype tutti in finestra sul desktop, o magari avere un paio di tab con contenuti multimediali in playback, o uno Spotify o un Netflix, porta a rallentamenti più o meno vistosi a seconda della circostanza, a refresh improvvisi delle apps, a ritardi nell’input del testo. Nulla di intollerabile, va detto, ma non un’esperienza desktop tranquilla. È in questi contesti che si ha la sensazione di un sistema digestione mouse e finestre (uno strato che sta sopra a tutto) che deve accettare compromessi con la vera base di Android – una rivelazione che un hardware migliore avrebbe permesso di nascondere. Jide Remix Mini: Scheda Tecnica e Recensione

C’è un passo in avanti notevole rispetto ai test fatti in estate sui tablet con Remix OS. Jide ha rivisto la procedura di primo setup, corretto il bug che lasciava i collegamenti su desktop ad apps ormai rimosse, migliorato lo strumento di selezione del testo, aggiornato il riconoscimento automatico della risoluzione e reso più semplice usare le applicazioni da ufficio di Microsoft e Google. Word ed Excel) girano bene in finestra e si lasciano usare. Idem per certe webapps come ZenPen.io, sul quale c’è probabilmente la minore latenza tra input fisico e riproduzione a schermo. Ottimo il File ManagerJide Remix Mini: Scheda Tecnica e Recensione

Resta un bel po’ di lavoro da fare (altro esempio di forzatura: non sempre il testo delle app si adatta nel modo corretto alle dimensioni della finestra che lo ospita – vedi gioco Robocop nelle schermate sotto) ma una crescita c’è stata. Poco da fare su Kodi e MXPlayer – almeno se puntate alla riproduzione di file moderni, ad alto bitrate, con decodifica hardware. Antutu Video Tester dà un punteggio pari a 765 con 12 formati parzialmente supportati, ma se cercate un box per il multimedia qui non trovate (adesso) il miglior supporto.

Dal teardown arrivano delle sorprese. La prima è il ricevitore IR quindi la compatibilità concontroller ad infrarossi (non incluso). La seconda è il curioso sistema di rilevazione della pressione sul coperchio superiore, il modo per accenderlo o metterlo in standby. La terza sono i 4 PIN alla sinistra della mobo. E la quarta è il sistema di smaltimento del calore formato dadissipatore + pad termico + piastra metallica avvitata al fondo. Jide Remix Mini: Scheda Tecnica e Recensione

È un approccio pratico comune ad altri Mini PC con telaio in plastica, grezzo ma tollerabile. Su Remix Minix, non ho mai superato i 41°C a contatto della parte superiore (quella che si tocca) ma la CPU supera spesso i 90°C secondo il sensore integrato da Allwinner. Non sono temperature da record, ma si riesce ad andarci d’accordo visto lo stress a cui si sottopone il SoC durante il multi-tasking di Remix OS. Peccato per quell’antenna WiFi N Single appoggiata lì quasi per caso; le sue prestazioni sono appena sufficienti anche per questo motivo.

 

Il giudizio finale su Remix Minix è positivo sopratutto per questioni software. Il suo hardware, adesso, non rende giustizia a Remix OS 2.0. Resta il dubbio sul perché voler usare un Android in modo non nativo quando esistono distro Linux di tutt’altro livello e flessibilità, attive e supportate da anni. Così come resta da capire quanto le sue apps possano davvero adattarsi ad una gestione diversa dall’originale; magari girano bene in finestra, d’accordo, ma c’è veramente bisogno di quel codice per fare quello specifico lavoro? Non esiste un’alternativa desktop? Jide Remix Mini: Scheda Tecnica e Recensione

Il 2016 sarà un anno importante per questi discorsi. Pixel C potrebbe aver lasciato intendere qualcosa sul comportamento di Android Marshmallow quando abbinato a mouse e tastiera ma, fino ad allora, e già da oggi, Remix OS 2.0 è il miglior legame tra le due realtà. A poco meno di 70 euro, Remix Mini è consigliato a chi sa bene cosa sta acquistando; tutti gli altri tengano pure d’occhio il sistema perché merita attenzione.

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