Chi ha vinto gli Oscar 2016?

Sono finalmente finite le premiazioni dell’88a edizione degli Oscar 2016. Chi ha vinto? Gli occhi puntati su Leonardo Di Caprio che aspetta l’ambita statuetta da anni. Ce l’avrà fatta?

Oscar 2016, miglior film è “Spotlight”, DiCaprio ce la fa.

Il film di Tom McCarthy conquista il premio più importante. Tre statuette a “Revenant” e sei, tecniche”, a “Mad Max – Fury Road”. Festa per il compositore italiano.

L’Italia festeggia con l’Oscar a Ennio Morricone che ha trionfato nella notte delle stelle con una standing ovation che lo ha portato sul palco del Dolby Theater per ritirare la statuetta per la colonna sonora di The Hateful Eight. Il miglior film è Il Caso Spotlight, premiato anche per la Miglior sceneggiatura originale. Scritto da Tom Mc Carthy e Josh Singer, il film racconta l’inchiesta  premio Pulitzer del gruppo investigativo del Boston Globe che ha denunciato la copertura sistematica da parte della gerarchia della Chiesa Cattolica degli abusi sessuali commessi su minori da oltre 70 sacerdoti locali. “Abbiamo fatto film per tutti i giornalisti che fanno inchiesta e per i sopravvissuti, il cui coraggio è di ispirazione per tutti noi”. Il produttore Michael Sugar invece ha detto: “Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano. Papa Francesco, è arrivato il momento di proteggere i bambini”.

 

 

 

 

Leonardo DiCaprio alla quinta nomination (come attore e una come produttore) ha finalmente agguantato la statuetta e, quasi imbarazzato per il grande applauso, ha ricordato il lavoro degli altri nominati, ha salutato Tom Hardy che ha definito “un fratello”, ha ringraziato il regista e il direttore della fotografia e non ha perso l’occasione per parlare del tema che ha più a cuore: l’ambientalismo. “Nel 2015 siamo dovuti andare al Polo Sud per trovare la neve. Il cambiamento climatico sta minacciando la specie umana. Dobbiamo lavorare insieme e smetterla di posticipare, smetterla di sostenere leader che parlano per chi inquina ma non per gli indigeni che saranno toccati da questi cambiamenti. – ha detto – Non diamo per scontato questo pianeta come io non davo per scontata questa serata”

 

 

L’Oscar come miglior attrice, come da previsioni, è andato a Brie Larson per la sua performance in Room. Ha battuto Cate Blanchett di Carol, Jennifer Lawrence di Joy, Charlotte Rampling di 45 anni e Saoirse Ronan di Brooklyn. “Wow, grazie all’Academy. Quello che mi piace veramente del cinema è quante persone siano coinvolte”, ha detto Brie Larson ringranziando tutto il cast del film.

Come Miglior regista per il secondo anno consecutivo è stato scelto a Alejandro Gonzalez Iñarritu che con la statuetta per Revenant diventa il terzo regista della storia dell’Academy a vincerne due consecutivi. Sul palco il regista messicano ha detto: “Questa è un’opportunità per la nostra generazione di liberarci di tutti i pregiudizi, il colore della  nostra pelle è irrilevante come il colore dei nostri capelli”.

Stesso destino per il suo grande amico Emmanuel Lubezki detto “el Chivo  che ha vinto la terza statuetta consecutiva per la Miglior fotografia in Revenant di Alejandro Gonzalez Iñarritu. Lubezki infatti ha vinto nel 2014 per Gravity di Cuaron, lo scorso anno per Birdman sempre di Iñarritu. Ringraziando ha voluto condividere il riconoscimento con il regista e con Leonardo DiCaprio. Nato nel 1964 a Città del Messico, Lubezki viene da una famiglia fortemente legata al cinema: il padre Muni è attore e produttore, mentre il fratello minore Alejandro è sceneggiatore e regista.

Miglior attore non protagonista A sorpresa il premio Oscar è andato all’inglese Mark Rylance che nel film di Steven Spielberg Il ponte delle spie interpreta un uomo accusato di essere una spia sovietica, difeso in tribunale da Tom Hanks. Delusione per Sylvester Stallone che dopo il Golden Globe era dato come favorito grazie al suo ruolo di Rocky in Creed.

 

Miglior attrice non protagonista a Alicia Vikander per The Danish Girl che ha battuto concorrenti agguerrite come Kate Winslet e Jennifer Jason Lee. L’attrice è stata premiata per il ruolo della moglie del pittore paesaggista di inizio Novecento Einer (interpretato dal premio Oscar Eddie Redmayne), che dopo aver compreso di avere dentro di sé un’anima femminile, decise di sottoporsi ad un pionieristico intervento di riassegnazione sessuale diventando Lili Elbe, il primo trans della storia. La ventisettenne attrice svedese, definita la “nuova Ingrid Bergman”, nel ritirare il premio ha ringraziato il cast del film e il compagno di set Eddie Redmayne.

 

 

Sam Smith, premiato con l’Oscar per la migliore canzone insieme a Jimmy Napes per il brano Writing’s on the Wall tema dell’ultimo film di James Bond Spectre dal palco ha dichiarato: ”Sono qui stasera come un uomo gau orgoglioso e spero che un giorno potremo stare qui tutti insieme da pari”. Il musicista poi ha dedicato il premio alla comunità lgbt.

 

Miglior sceneggiatura non originale  La grande scommessa invece ha vinto l’Oscar per il miglior adattamento dal romanzo di Michael Lewis: sul palco sono saliti gli sceneggiatori Charles Randolph e Adam McKay. McKay ringraziando ha dato un’indicazione di voto: “Non andate a votare per quei candidati le cui finanze dipendono dal petrolio”. Il film racconta la storia della crisi economica dal punto di vista di personaggi fuori dagli schemi, “eroi” dai caratteri difficili, sconosciuti ai più ma fondamentali per capire che cosa è successo veramente.

 

E’ andato a “Il caso spotlight” l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. E’ stata la prima statuetta assegnata alla 88esima edizione degli Academy Awards. A ritirare il premio il regista Tom McCarthy e lo sceneggiatore Josh Singer

 

L’Oscar per il miglior film dell’anno va a “Spotlight”: sul palco del Dolby Theatre salgono il regista Tom McCarthy e tutto il cast

 

Oscar come miglior attore protagonista a Leonardo DiCaprio per Revenant

 

Brie Larson ha vinto l’Oscar come miglior attrice protagonista. Si è aggiudicata la statuetta per la sua performance in “Room”

 

E’ andato al regista messicano Alejandro Gonzales Inarritu l’Oscar per la miglior regia

 

Sam Smith e Jimmy Napes ritirano il premio Oscar per la Miglior Canzone: si tratta di “Writing’s on the Wall”, scritta per l’ultimo film della saga di James Bond, “Spectre”

 

La Miglior Colonna Sonora è quella scritta dal Maestro Ennio Morricone per “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino

 

Il regista László Nemes vince il premio Oscar per il Miglior Film Straniero per il film ungherese “Il Figlio di Saul”

 

“Stutterer” è il Miglior Cortometraggio del 2016: l’Oscar viene ritirato da Benjamin Cleary e Serena Armitage

 

Asif Kapadia e James Gay-Rees ricevono l’Oscar per il miglior documentario dall’attrice Daisy Ridley per “Amy”

 

Sharmeen Obaid-Chinoy riceve l’Oscar per il Miglior Cortometraggio Documentario per “A Girl In The River: The Price Of Foregiveness”

 

Mark Rylance è il Miglior Attore Non Protagonista per “Il ponte delle spie” di Steven Spielberg

 

Il regista Pete Docter e il produttore Jonas Rivera ricevono il premio Oscar per il Miglior Film d’Animazione per il cartoon Pixar “Inside Out”

 

“Bear Story” vince l’Oscar per il Miglior Cortometraggio Animato. Ritirano il premio Gabriel Osorio Vargas e Pato Escala

 

Andrew Whitehurst, Paul Norris, Mark Ardington e Sara Bennett hanno vinto il premio Oscar per gli effetti speciali per “Ex Machina”

 

Oscar per il miglior sonoro va a ‘Mad Max: Fury Road’. Chris Jenkins Gregg Rudloff e Ben Osmo ritirano il premio

 

Mark Mangini e David White hanno vinto il premio Oscar per il miglior montaggio sonoro in “Mad Max: Fury Road”

 

Margaret Sixel ha vinto il premio Oscar per il miglior montaggio in Mad Max: Fury Road. Si tratta della quarta statuetta per il film di George Miller

 

Emmanuel Lubezki ha vinto il premio Oscar per la miglior fotografia di “The Revenant – Redivivo”. E’ la terza statuetta consecutiva per il direttore della fotografia

 

Lesley Vanderwalt, Elka Wardega e Damian Martin hanno vinto il premio Oscar per il miglior trucco e acconciatura per il film “Mad Max: Fury Road”

 

Colin Gibson e Lisa Thompson ricevono il premio per la miglior scenografia per ‘Mad Max: Fury Road’. Il premio è stato consegnato da Tina Fey e Steve Carrell a Colin Gibson

 

Jenny Beavan ha vinto il premio Oscar per i miglior costumi del film “Mad Max: Fury Road”

 

Alicia Vikander riceve il premio come miglior attrice non protagonista, per il suo ruolo in “The Danish Girl”, di Tom Hooper. La 27enne attrice, alla sua prima nomination, ha avuto la meglio sulla favorita Kate Winslet, nel cast di “Steve Jobs”

 

Charles Randolph e Adam McKay ricevono il premio per la migliore sceneggiatura non originale per “La grande scommessa” da Ryan Gosling e Russel Crowe

 

E’ andato a “Il caso spotlight” l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. E’ stata la prima statuetta assegnata alla 88esima edizione degli Academy Awards. A ritirare il premio il regista Tom McCarthy e lo sceneggiatore Josh Singer

 

L’Oscar per il miglior film dell’anno va a “Spotlight”: sul palco del Dolby Theatre salgono il regista Tom McCarthy e tutto il cast

 

Migliori costumi La costumista inglese Jenny Beaven, già premiata con il Bafta per questo film e con un Oscar nel 1987 per Camera con vista, ha vinto l’Oscar per il suo lavoro con Mad Max – Fury Road, il quarto capitolo della saga di Mad Max a firma di George Miller. Ritirandolo la costumista ha messo in guardia dalla possibilità che nel futuro il mondo possa apparire come nel film di Miller “il flm potrebbe diventare profetico se non siamo più genitili uno con gli altri e non smettiamo di inquinare la nostra atmosfera”. Migliore scenografia Gli sceneggiatori Colin Gibson e Lisa Thompson sono stati premiati per la miglior scenografia di Mad Max – Fury Road. Il premio è stato consegnato da Tina Fey e Steve Carrell a Colin Gibson. E anche il trucco e parrucco è andato agli artisti di Mad Max: Lesley Vanderwalt, Elka Wardega e Damian Martin. Miglior montaggio Margaret Sixel è la montatrice che ha ricevuto l’Oscar per Mad Max – Fury Road. Ringraziando ha ricordato il coraggio del regista George Miller, di cui è anche la moglie, e il lavoro di tutta la troupe che ” è sopravvissuta per sei mesi nel deserto della Namibia”. Miglior montaggio sonoro al duo Mark Mangini e David White per Mad Max – Fury Road  e il film di George Miller si è aggiudicato anche il miglior missaggio sonoro premiando Chris Jenkins, Gregg Rudloff e Ben Osmo. In tutto il film di Miller ha conquistato sei statuette anche se tutte tecniche.

 

Miglior film straniero  Il film ungherese Il figlio di Saul, già premiato a Cannes, ha vinto l’Oscar come miglior film in lingua non inglese. E’ la storia di un uomo che fa parte dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri. “Anche nei momenti più bui ci può essere una voce dentro di noi che ci permette di rimanere umani” ha detto il regista László Nemes accettando il premio.

 

Effetti speciali L’Oscar se lo sono aggiudicati Andrew Whitehurst, Paul Nurris, Mark Ardington e Sara Bennet per il film di Alex Garland Ex Machina, “il nostro è un gioco di squadra” hanno detto.

 

 

Cartoon. Trionfo per Inside Out dei registi Pete Docter e Jonas Rivera che hanno voluto ricordare le centinaia di persone alla Pixar cha sono dietro al film. Docter ha dedicato il premio a “tutti i ragazzi delle elementari e delle medie, ci saranno giorni di paura e difficoltà ma voi potete vincerla disegnando, creando, facendo film”. mentre il corto d’animazione al piccolo film dei due registi cileni Gabriel Osorio e Pato Escala Bear story che hanno ricordato che il loro è il primo Oscar vinto dal loro paese.

Miglior cortometraggio Per il miglior corto è stato premiato Stutterer di Benjamin Cleary e Serena Armitage.

 

 

 

Documentari. La regista pachistana Sharmeen Obaid-Chinoy (già premio Oscar) ha vinto l’Oscar per il miglior corto documentario con A girl in the river: The price of forgiveness (Una ragazza nel fiume: il prezzo del perdono), di Saba Qaiser, una ragazza sopravvissuta al tentativo giustizia capitale perpretrato nei suoi confronti dal padre e dallo zio in quello che in Pakistan è conosciuto come “delitto d’onore”. La regista ritirando il premio ha detto: “Questa settimana il primo ministro pachistano ha detto che cambierà la legge che riguarda i femminicidi. Questo è il potere del cinema”. Per il documentario lungo invece l’Oscar è andato a Amy di Asif Kapadia e James Gay-Rees. Ritirando l’Oscar i registihanno spiegato: “Volevamo parlare della Amy Winehouse divertente, spiritosa e intelligente che aveva bisogno di qualcuno che si occupasse di lei. Questo premio è per i fan di Amy, lei aveva bisogno di loro”

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