Recensione del film : ” Il professor Cenerentolo ”
Riprendiamoci le fresche ventate della comicità di Pieraccioni
Regia :Leonardo Pieraccioni ,Sceneggiatura : Leonardo Pieraccioni,Giovanni Veronesi e Domenico Costanzo Musiche : Gianluca Sibaldi Produzione: prodotto da Marco Belardi per Lotus Production con Rai Cinema e Levante Cast :Leonardo Pieraccioni, Laura Chiatti, Davide Marotta, Sergio Friscia, Nicola Acunzo, Massimo Ceccherini, Flavio Insinna, Lorena Cesarini, Manuela Zero, Emanuela Aurizi, Lucianna De Falco, Lisa Ruth Andreozzi, Sabrina Paravicini, Nicola Nocella, Lorenzo Renzi, Guido Genovesi Commedia, durata 92 min. – Italia 2015. – 01 Distribution uscita lunedì 7 dicembre 2015
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Umberto (Leonardo Pieraccioni) è un imprenditore che per uscire da una grave crisi aziendale tenta un mal riuscito colpo in banca insieme a due suoi dipendenti, con l’inevitabile arresto. Al povero Umberto vengono assegnati 3 anni di carcere da scontare a Ventotene, dove si crea molte amicizie sia tra i detenuti che fra il personale del carcere , direttore compreso ( Flavio Insinna),girando film educativi insieme ai compagni di sventura .Al termine della detenzione a Umberto sarà assegnato il compito di prestare servizio nella biblioteca del paese , gestita da un simpatico nano napoletano(Davide Marotta)che si sente James Bond. Durante la proiezione del suo ultimo film Umberto incontraMorgana ( Laura Chiatti), una bella insegnante di ballo che lo scambia per un operatore culturale e pare interessata a frequentarlo. Così accade ma tutte le sere il professore allo scoccare della mezzanotte molla tutto e fugge via per far ritorno in carcere, proprio come faceva la dolce Cenerentola. Finchè verrà scoperto da Morgana il suo vero ruolo nel carcere….
Leonardo Pieraccioni è alla sua dodicesima regia, ormai è un signore cinquantenne e genitore, che riesce a dimostrare nuovamente, dopo qualche passo falso, tutta la sua poetica naif espressa mirabilmente nelle sue prime opere come’ i laureati’ ed ‘il ciclone‘.In tutte le sue migliori proposte artistiche Pieraccioni è riuscito e riesce di nuovo a far sentire al pubblico il ciclone che è in lui, la ventata di sentimenti che scaturisce rapidamente dalla sua testa e dal suo cuore, capace di far intravedere a tutti una realtà che va oltre il reale. Proprio quella capacità che hanno i bambini e che poi perdono crescendo.Il pericolo sta nella paura di Pieraccioni di poter perdere questa meravigliosa qualità di pifferaio magico ed allora talvolta può lasciarsi andare alla tentazione di qualche scena che ricorda un pò il tentativo della ricerca della comicità a ‘tutti i costi ‘ caratteristica, ahimè, dei cinepanettoni.
La bravura di Pieraccioni si è manifestata anche e soprattutto come regista riuscendo prima di tutto a mettere insieme un cast formidabile dove oltre la brava Laura Chiatti, che riesce con maestria a dare il difficile carattere della bella donna ‘tutta istinto e poco cervello’, ci sono molti altri attori che sono riusciti a dare grande espressività ed incisività a personaggi minori. Per questo vanno ricordati e notati alcuni interpreti come Sergio Friscia nei panni di un carcerato siciliano,Flavio Insinna ,il direttore del carcere e sua figlia Lorena Cesarini.Bravissimo il 53enne Davide Marotta, scoperto 30 anni fa da Dario Argento ,la vera spalla però di quella comicità eccessiva che forse Pieraccioni avrebbe fatto meglio a limitare.Ottimo come sempre il commento musicale.
La regia di Pieraccioni denota una certa voglia di avventurarsi su territori inesplorati, ma la sceneggiatura fa rimpiangere la vis comica degli esordi del regista toscano
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Paola Casella
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Umberto è un ingegnere che ha tentato una rapina in banca ed è stato colto con le mani nel sacco. Per questo sta scontando oltre tre anni di pena nel carcere di Ventotene, ma può frequentare la biblioteca locale e girare film educativi insieme ai compagni di sventura e al direttore della prigione. Durante la proiezione del suo ultimo film Umberto incontra Morgana, una bella insegnante di ballo che lo scambia per un operatore culturale e pare interessata a frequentarlo. Umberto dunque alimenta l’equivoco e inizia ad inventarsi mille occasioni per sgattaiolare fuori di prigione, nonostante il rientro obbligato a mezzanotte, come un moderno Cenerentolo. Alla sua dodicesima regia, Leonardo Pieraccioni tenta di proporre una commedia di maggiore complessità narrativa e registica, ma il risultato è un guazzabuglio via via sempre più improbabile che sostituisce al candore naif de I laureati e de Il ciclone con i cliché da film “di Natale” (nonostante la storia sia ambientata d’estate). |