Il diritto di contare: Recensione del film di Theodore Melfi

Recensione de Il diritto di contare di Theodore Melfi

Basato su una storia vera e candidato agli Oscar 2017 per il Miglior film, Il diritto di contare vede protagoniste tre donne forti e determinate a dimostrare tutto il loro valore, che va ben oltre i pregiudizi delle persone. Il film racconta di Katherine Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson, brillanti donne afroamericane che – alla NASA – lavorarono ad una delle più grandi operazioni della storia: la spedizione in orbita dell’astronauta John Glenn. La pellicola diretta da Theodore Melfi si basa su una sceneggiatura ben scritta e priva di buchi narrativi.

La sua particolarità, però, è data dalla capacità di mantenere l’attenzione del pubblico dall’inizio alla fine senza risultare pesante. Questo è possibile grazie all’abilità della regista di alternare sapientemente scene volte a una profonda riflessione sulla condizione della donna di colore in quel dato periodo a quelle in cui emerge una buona dose di umorismo.

La comicità, pur trattandosi di un film drammatico, deriva soprattutto dall’uso di battute fresche e per nulla banali, che chiariscono molto bene la linea di pensiero in America negli Anni ’60. Tema principale del lungometraggio è la discriminazione nei confronti delle donne di colore: Theodore Melfi è riuscita a mostrare uno spaccato di storia americana, mettendo in luce tutte le limitazioni che derivano dal loro status.

Una buona dose di importanza viene attribuita anche alla matematica, da tutti sottovalutata ma che in realtà ha un ruolo centrale nella vita di ogni persona. Ne Il diritto di contare, inoltre, sono stati ripresi immagini e video ufficiali del primo lancio in orbita attorno alla Terra dello statunitense John Glenn, che rimase ben 4 ore e 55 minuti nello spazio, completando solo tre giri dei sette previsti. Alla riuscita del film hanno contribuito anche una colonna sonora dal sound movimentato e l’utilizzo di primi piani molto incisivi, che ben esprimono le emozioni provate da Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monáe, interpreti protagoniste della vicenda narrata.

Tra i tanti attori presenti nel cast, Kevin Costner, Kirsten Dunst e Jim Parsons emergono per il cambiamento comportamentale, quasi radicale, dei loro personaggi nel corso degli eventi, anche se a rendere la pellicola imperdibile per un possibile spettatore è l’interpretazione convincente di Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monáe.

Redazione Autore