Il razzo riutilizzabile di Blue Origin è il primo nella storia ad essere atterrato senza problemi

Il razzo riutilizzabile di Blue Origin è il primo nella storia ad essere atterrato senza problemi

Jeff Bezos (CEO Amazon) è giunto dove Elon Musk ancora non è ancora arrivato, la sua compagnia spaziale privata Blue Origin è stata infatti in grado di far riatterrare in tutta sicurezza il suo razzo New Shepard, ma non prima di aver raggiunto quota 329,839 piedi (circa 100 km) in un volo sub orbitale. Non è un successo definitivo, seppur si tratta di un traguardo importante è bene ricordare che la difficoltà affrontata dai Falcon 9 della SpaceX era ben più elevata, lo ha ricordato anche Musk in un suo tweet e spiegheremo il perchè fra un attimo.

Bisogna infatti ricordare quale sia l’importanza di questo esperimento: in tanti stanno provando ad abbattere i costi per le spedizioni spaziali, con i razzi riutilizzabili e in grado di riatterrare sulla superficie del pianeta che pare siano la scelta più immediata. Tutti gli attuali razzi vanno distrutti dopo il lancio, si disintegrano nel rientro sull’atmosfera o rimangono inerti e vaganti intorno al globo sotto forma di spazzatura spaziale. Blue Origin ha però dimostrato in queste ore che un’alternativa è possibile, con New Shepard in grado di rientrare sfruttando i retrorazzi ed essere teoricamente pronto per una successiva partenza.

Lo abbiamo definito un successo parziale, perchè per sfuggire alla forza di gravità terrestre, e raggiungere lo spazio (non la sola orbita), serve una velocità pari a Mach 30, mentre per arrivare sui 100 km come Blue Origin ha mostrato basta una spinta Mach 3. La differenza è notevole, ricordiamo tutti che fine abbia fatto l’ultimo Falcon 9 della SpaceX nel corso del lancio verso la Stazione Spaziale Internazionale, con il razzo che si è disintegrato a causa di un’anomalia creatasi per le fortissime pressioni.

La sfida è quindi più che aperta, una competizione tra miliardari che sta dando un’accelerazione notevole allo sviluppo di questi razzi, un giorno raggiungere l’orbita e lo spazio sarà quindi molto più facile e costi ridotti apriranno scenari inediti.

Redazione Autore