Surface Book: Recensione, Prezzo e Caratteristiche

Oggi vedremo il Surface Book . Provare Surface Book è stato istruttivo, ma adesso devo capire quanto dare risalto alle cose che funzionano e quanto puntualizzare quello che non va. Il primo portatile di Microsoft è una via di mezzo tra il prototipo di pre-produzione e la macchina esclusiva. Da una parte, è la rappresentazione concreta di quel che deve essere un laptop a fine 2015, dall’altra è un 2-in-1 per niente equilibrato nella componentistica, costoso, e dozzinale nella gestione software.

Se state leggendo questa recensione perché vi gira in testa l’idea di importare un Surface Book dagli Stati Uniti, io vi consiglio di pensarne un’altra. Spendere circa 2500 euro tra laptop, tasse e spedizione, è un lutto per il vostro portafogli nonché una costosa sottoscrizione al programma beta tester di Microsoft. Comprate un Surface Pro 4 se l’obiettivo è un ibrido potente.

Pollici Larghezza x Altezza Spessore Peso
Surface Book 13.5 312 x 232 mm 13-23 mm 1576 gr
Surface Pro 4 + kb 12.3 292 x 201 mm 13 mm 1078 gr
Macbook Pro 13 13.3 314 x 219 mm 18 mm 1580 gr
Dell XPS 13 Touch 13.3 304 x 235 mm 9-15 mm 1290 gr
HP Spectre X360 13.3 325 x 218 mm 16 mm 1450 gr

Il tornaconto di quella cerniera

Surface Book ha il vantaggio delle porte in più (ma neanche tanto: 2 USB 3.0, lettore SD, miniDisplay Port), di un display qualitativamente migliore per contrasto e luminosità (1800:1, 460 nits, 100% sRGB: è uno dei migliori di sempre nella categoria laptop), della GPU dedicata aggiuntiva e della batteria grande quasi il doppio (70 vs 38 Wh) per un’autonomia che supera le 10 ore reali ed è impressionante considerando la mole di pixel gestita.

Ci sono da aggiungere tastiere e touchpad più comodi non solo perché più grandi (la corsa è di 16 mm, la resistenza più morbida, meno croccante, dei MacBook Pro – e ancora le chicche come il tasto Fn sempre attivo e l’illuminazione bianco su argento omogenea) e una penna che sfrutta il vetro più scorrevole e più spesso di Surface Pro 4 per evitare l’effetto bolle e scivolare meglio.

Però Surface Book è anche molto meno immediato nella gestione della parte 2-in-1. Laseparazione elettrica delle due parti risente della modernità della sua implementazione ed è abbinata ad una software per niente ottimale. Questo porta ad un’esperienza utente che sfiora il frustante: il tasto fisico risponde 1 volta su 5, quello software nella taskbar di Windows si comporta meglio ma non è infallibile, in modalità convertita (con vetro verso l’esterno) si aggiungono ulteriori imprevisti.

È un discorso complicato. Surface Book non ammette un sistema di attacca e stacca manuale, un connettore più snello, perché ha una GPU dedicata nella parte tastiera, GPU che deve aver il tempo di “liberare” i software che ha in custodia passando la loro gestione alla integrata Intel. Può capitare di voler staccare lo schermo è di veder comparire un messaggio così.

Sarebbe un compromesso da accettare vista le prestazioni extra (+100% rispetto alla Intel HD 520) garantite dalla GeForce personalizzata – se tutto andasse per il verso giusto e se avesse davvero senso staccare la parte tablet. Va detto: Microsoft calcola che solo il 30% del tempo passato su Surface Book è in modalità separata, ed è per questo che integra nella schermo nient’altro del jack cuffia, e mette al suo interno una batteria da 18 Wh per 3 ore di autonomia a stare larghi.

Viste le due batterie, la gestione energetica non è banale. Viene data priorità a quella del tablet quindi è la integrata nella dock la prima a scaricarsi. Questa può anche servire da battery bank per la prima. Surface Book versione base arriva con un alimentatore da 30 watt per caricare, nell’ordine, tablet e dock. Surface Book con GPU dedicata ha un alimentatore da 60 watt, giusto appena più spesso e pesante, che può caricarle entrambe contemporaneamente. Servono pressappoco 4 ore, e ci sta. Il problema è una condizione estrema e “di mezzo” in cui la batteria della dock si è completamente scaricata per privilegiare quella del tablet; qui, non si può separare lo schermo e non si possono usare né la tastiera né il touchpad. Mi ricordo 2 situazioni così nelle 48 ore di test. A conti fatti, non sarebbe stato meglio abbandonare l’idea 2-in-1, risolvere tutto in un’unica mossa e di certo risparmiare anche sui costi, sul listino, sulla voglia di stupire? È un domandone. Un Surface Book fatto Ultrabook, con queste caratteristiche, con questa cura, avrebbe retto qualsiasi confronto. Ma l’impatto scenico sarebbe stato molto inferiore, e forse adesso non starei qui a parlarne.

Si salva, in tutto questo, la qualità del bilanciamento permessa dalla cerniera e non solo per la stabilità che permette o per il gusto estetico che esprime, anche per l’angolo di inclinazionepossibile nonostante e la conseguente comodità che ne deriva.
Se ignoro le noie della disconnessione, se faccio finta di non aver desiderato un Surface Book solo portatile, posso scrivere che Microsoft ha risolto il principale tornaconto degli ibridi 2-in-1.

Mai in affanno, mai davvero caldo

Per il resto Surface Book è una macchina magnifica. Usa le CPU Core i5 o i7 Dual Skylake con clock più alto ed integra SSD PCI-e da 1500 MB/s. La configurazione provata è la prima con GPU GeForce GT940M dedicata: Core i5-6300U a 3 GHz, 8 GB di RAM DDR3, SSD da 256 GB, due fotocamere da 5 e 8 megapixel di una qualità superiore alla media. Peccato che nessuna delle configurazioni abbia una GPU Iris nella parte tablet, e peccato che le prestazioni dei moduli SSD meno capienti siano inferiori – in scrittura – ai risultati ottenuti sui 512 e 1 TB. Inoltre pare che si siano due produttori di SSD per Surface Book, una più veloce dell’altra. Dettagli che a questi livelli non dovrebbero esserci.

Surface Book
i5-6300u/8/256
Surface Pro 4
i5-6300u/8/256
Dell XPS 13
i5-6200u/8/256
GeekBench 3 3239/6743 3205/6632 2960/6036
Cinebench R15 27.76/296 38.64/290 33.16/248
GFX Bench 4 Car: 460/2387
Man 3.1: 596/3718
T-Rex: 768/8224
Crash Crash
HandBrake 0m 29s 0m 32s 0m 40s
Trasferimento File 2m 40s 2m 37s 2m 30s
CrystalDisk Mark Seq: 1540/306
4K: 21/160
Seq: 1484/314
4K: 38/90
Seq: 1485/307
4K: 31/101
Autonomia 19h 20m 7h 55m 10h 29m

*Autonomia: navigazione web in WiFi, schermo 50%, no risparmio energetico. Trasferimento file da pendrive USB 2.0, 1.87 GB, 197 file foto e video. HandBrake: conversione MTS 30 secondi con impostazioni standard.

Mi ha sorpreso la gestione delle temperature di Surface Book. Lo spazio extra nel telaio e le griglie di ventilazione più grandi fanno evidentemente uscire meglio e prima il calore generato dalla CPU tanto che non ho mai superato i 75°C su core e sopratutto i 35°C esterni a contatto di una zona nascosta del retro. Il teardown di iFixit ci ha mostrato una ventolina e un’enorme heatpipe a mo’ di dissipatore a copertura di gran parte dei chip, e una seconda ventola sulla dock, in prossimità della GPU dedicata e della stessa cerniera, vicino a quelle che sembrano le pieghe della stessa e invece sono le griglie di ventilazione (immagine sotto).

35°C a contatto significano un Surface Book mai davvero caldo, sempre confortevole sopratutto nella parte touchpad, per un altro ottimo lavoro dopo le implementazioni creative viste su Lumia 950 XL e Surface Pro 4.

Dell’autonomia ho già parlato. Nel nostro test web, sfiora le 20 ore continue ma con l’uso più intenso a cui dovrebbe almeno aspirare chi acquista una macchina come questa, state attorno alle 10. È un risultato da top di gamma, senza se e senza ma. La batteria da 70 Whabbinata ad una piattaforma da 15 watt fa queste magie, è vero, ma il display è un 3000×2000 px e non va banalizzato.

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Redazione Autore