Come vedere Dragon Ball – La resurrezione di F HD 2015 Streaming

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Il periodo di pace che sta vivendo la Terra viene rotto dall’arrivo sulla Terra di due superstiti dell’esercito di Freezer. I due hanno come obiettivo quello di far rivivere Freezer grazie alle sfere del drago…

ANIMAZIONE – DURATA 93′ – GIAPPONE

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Dragon Ball Z: La resurrezione di ‘F’, di Tadayoshi Yamamuro

Dove eravamo rimasti? Deve esserselo chiesto anche il maestro Akira Toriyama, se, fra qualche personaggio nuovo e il recupero di formule più consolidate, ha deciso di tornare stabilmente al timone del “suo” Dragon Ball, supervisionando da vicino i nuovi film e ampliando così, ancora una volta, il suo affresco. Stavolta la sfida non è da poco: il cattivo della situazione è infatti il redivivo Freezer, già protagonista dell’arco narrativo più importante della storia, quello che aveva contribuito a definire i canoni di Dragon Ball Z, ampliando la portata dell’avventura a livello cosmico e introducendo anche le evoluzioni del protagonista Goku in Super Sayan.

Viene naturalmente da chiedersi se la formula regga ancora bene l’intervallo dei decenni trascorsi dalla prima volta, e forse anche per questo una manipolazione del tempo è alla base di un interessante escamotage per risolvere la tenzone. Ma c’è di più: maestro del paradosso come pochi, Toriyama sembra a tratti sabotare le altissime aspettative concesse dal ritorno. Da un lato, infatti, onora il nemico non negandogli la propria storica cattiveria e, anzi, concedendogli una nuova evoluzione che lo renda ancora più temibile. Dall’altro, però, riduce la vendetta di quello che un tempo era un conflitto cosmico a piccola scaramuccia fra vecchi rivali, osservata con scarsa partecipazione da Lord Bills e Whis (i “cattivi” del precedente La battaglia degli Dei), più preoccupati di gustarsi il loro dolce alla fragola.

Il disincanto, nelle opere di Toriyama, è sempre stato nascosto dietro l’arma dell’ironia, ed è quindi difficile capire se l’autore sia serio o ironizzi soltanto su come il suo genio sia diventato brand dragonballzresurrectionf2prigioniero della serialità infinita e dei cross-over (qui c’è anche il protagonista del suo più recente manga Jaco the Galactic Patrolman). Sarà anche per questo che la parte che sentiamo più “sua” è la surreale visione dell’Inferno come luogo di bontà in cui i cattivi sono obbligati ad assistere a parate angeliche e numeri musicali degni dellaCartoonia di Robert Zemeckis.

Di tutte queste implicazioni, comunque il pubblico non si preoccupa troppo, abituato com’è a una formula che crea e distrugge nello stesso tempo, affastellando cliché e sovvertendoli con un sorriso. Più intrigante la forma, che recupera la pienezza delle figure dell’epoca d’oro Toei, con qualche picco visivo di qualità nella rinascita del tiranno o nello scontro di auree multicolori fra lo stesso e Goku. Meno accattivanti i fondali in CGI, che sembrano ammiccare a uno sforzato tentativo di fare presa su un pubblico di giovanissimi, in barba alla natura nostalgica dell’operazione.

Titolo originale: Dragon Ball Z: Fukkatsu No f.
Regia: Tadayoshi Yamamuro
Interpreti: Masako Nozawa, Mayumi Tanaka, Kôichi Yamadera, Jôji Yanami, Masakazu Morita, Toru Furuya, Takeshi Kusao, Ryusei Nakao, Toshio Furukawa, Ryô Horikawa
Distribuzione: Key Films
Durata: 93’
Origine: Giappone, 2015

Dragon Ball Z: La resurrezione di F ha una trama interessante e parecchio logica. Ambientato dopo la saga di Majin Bu, dei vecchi adepti di Freezer, tra cui Sorbet ed i suoi scagnozzi, desiderosi di tornare al potere, rubano le sfere del drago alla banda dell’ingenuo Pilaf e, evocando il Drago Shenron, riportano in vita Freezer, ansioso di vendicarsi nei confronti di Goku.

I dialoghi sono parsi realistici e adatti all’avanzamento della storia, anche se qualche volta si è un po andati in eccesso con gli “inglesismi”. Il doppiaggio, importante per noi fans (spaventati dalle castronerie che avremmo potuto sentire), è stato soddisfacente. La kamehameha, ed altre mosse speciali come il cerchio magico di Crillin ed il cannone speciale di Junior, sono state lasciate in giapponese, così come i lamenti. Questo aspetto l’ho particolarmente apprezzato.

Mi sono invece arreso alle brutture, come sentir chiamare “Signore” e “Signora” ogni personaggio. Ciò è irrealistico perchè, chi conosce bene la storia di Dragon Ball, sà che tra i personaggi è stato usato raramente il linguaggio formale.  Musiche ed effetti speciali da apprezzare.

Posso tranquillamente affermare che la nuova proiezione è pienamente promossa, essendo stata notevole “step forward” rispetto al precedente OAV (Dragon Ball Z: La battaglia degli dei, che ricordiamo non essere un lavoro firmato Toriyama). Consiglio a tutti di recuperarlo perchè ne vale veramente la pena, anche se gli avvenimenti accaduti nell’OAV verranno visti anche nella nuova saga (Dragon Ball Super) che sta andando in onda in Giappone, e che verrà trasmessa, sicuramente, anche in Italia.

Redazione Autore