I Minion vengono da lontano. Non sono nati nel laboratorio sotterraneo di Gru: la loro è una popolazione antica, che ha conosciuto la preistoria e l’Egitto dei faraoni, perennemente mossa dalla ricerca di un super cattivo da servire. Dal T-Rex a Napoleone, da Dracula allo Yeti, i piccoletti gialli hanno visto i loro padroni ideali uscire man mano dalla Storia, al punto da ammalarsi di collettiva depressione (una scena che merita). Finché un giorno, uno di loro, il minion Kevin, ha deciso di abbandonare la grotta polare del ritiro forzato e di avventurarsi fino in Florida, dove i più cattivi di tutto il mondo si trovano riuniti in convention. Di qui, lui, Stuart e Bob, voleranno poi nella swingin’ London, al seguito della terribile Scarlett Sterminator, per rubare niente meno che la corona d’Inghilterra.
La squadra franco-americana che ha inaugurato con Cattivissimo Me questa fortunata serie di film ha colto nel segno nel momento in cui ha immaginato un personaggio (Gru, in quel caso, ma anche gli stessi Minion) con un’ambizione smisurata per il malaffare e un cuore limpido come quello di un bambino. In questa meravigliosa contraddizione, mai sollevata a livello esplicito ma certamente cuore della faccenda comica, c’è tutta la forza e la verità di queste fortunate animazioni. Chi, infatti, non ha mai provato maggior simpatia e interesse per i cattivi del cinema anziché per il cosiddetto eroe di turno? I cattivi hanno sogni più colorati, (dis)avventure più rocambolesche, esistenze -insomma- molto più divertenti.
Minions , che all’anagrafe è il terzo film ma biograficamente può dirsi un prequel dell’originale, porta appunto volontariamente all’esagerazione il divertimento promesso, articolandolo in quantità e virtuosismo (il viaggio dei tre protagonisti è quasi uno spin-off nello spin-off). Non manca per questo la qualità, a partire da quella della colonna sonora, decisamente sorprendente nel contesto cartoon (dai Doors a Jimi Hendrix, e poi Beatles, Who, Kinks, Stones, Donovan con l’azzeccatissima “Mellow yellow”).
Ma nel film di Pierre Coffin e Kyle Balda, tante sono anche le citazioni cinematografiche, interne alla “trilogia” stessa (noi non riveliamo nulla, ma voi guardate in zona raggio congelante) e non solo (a Stuart è affidato il momento Ritorno al futuro, a Bob quella da Grande Dittatore e su tutta la parte britannica aleggia un’atmosfera bondiana).
Ai meno esigenti sarebbe probabilmente bastato l’impatto visivo dei micropersonaggi tutta-testa e dell’ambientazione d’epoca, il loro caos slapstick, l’irresistibile fonetica, ma il fatto che il film abbia una storia che regge è cosa gradita e ne fa un terzo capitolo a tutti gli effetti, non solo una divagazione estiva.
Manca però quella tenerezza che aveva fatto tremare all’unisono gli schermi e i cuori mentre Gru dava la buonanotte a Margo, Agnes e Edith. Per quanto in tre, nanerottoli e simpatici, Kevin, Stuart e Bob non possono competere con le sorelline adottate. Né, per dirla tutta, sembrano destinati a scalzare i colleghi e a guadagnare la prima linea com’è successo ai Pinguini di Madagascar. Per loro fortuna sembrano non curarsene e pensare soltanto: “… banana!”
Minions il film: tutto simpatico ma si poteva fare di più. Ecco perchè.
I Minions e un film tutto loro. Arriva oggi, 27 agosto 2015, al cinema Minions l’attesissimo spin off di Cattivissimo Me sui simpatici esserini gialli alla ricerca di un cattivo da servire e riverire. Nati come “spalla” nella saga del cattivissimo Gru, ora si ritrovano protagonisti al centro di un film che ne spiega le origini agli albori della Storia e della Preistoria. Si parte dagli inizi del Tempo, quando i Minions erano servi di un T-Rex ma la loro ingenuità e sbadataggine li porta a eliminare i loro capi, Dracula compreso. Così i piccoli e giallissimi Kevin, Stuart e Bob si fanno coraggio e partono alla ricerca di un nuovo malvagio, il punto di avvio è una fantastica convention di tutti i cattivi…
Nati dalla fantasia creativa e linguistica di Pierre Coffin che è il doppiatore e l’autore del divertente “esperanto” dei Minions, una sorta di linguaggio che mischia lingue di tutto il mondo (divertitevi a trovare l’italiano), il film dei Minions è una delle pellicole più attese di tutto l’anno 2015. I simpatici e paffuti protagonisti hanno conquistato il cuore di migliaia di fan, preso atto di ciò, l’equazione per l’industria è presto risolta: fare un film tutto su di loro come è accaduto con i pinguini di Madagascar. Per ora la formula funziona, in tutto il mondo, Minions sta compiendo l’impresa commerciale scalandola classifica dei film di animazione che hanno incassato di più, e per ora ha superato Il Re Leone. Ma il successo commerciale, seppur fondamentale per l’industria cinematografica, si sa, non è l’unico indicatore di un film riuscito.
Al cinema così come nella vita avere alte aspettative è un’emozione ma anche un rischio. Così accade un po’ con I Minions film simpatico ma che indubbiamente poteva fare di più. Certo se siete loro fan vi divertirete nel provare empatia e simpatia per loro soprattutto perché alla base c’è un’ottima contraddizione: creare dei “cattivi buoni” e ingenui, dei cattivelli che non lo sono mai fino in fondo e ci fanno ridere provando ad essere bonariamente malvagi. Questo è un grande merito narrativo peccato che venga sfruttato poco per creare una storia vera e propria per tenere alta l’attenzione.
Nel film dei Minions si incappa in un errore non raro per spin off di grande successo, cioè creare la storia attraverso un accumulo di gag comiche che funzionano in un trailer (quello dei Minions è perfetto), in un video di qualche minuto ma in un film di oltre un’ora dove c’è bisogno di qualcosa che leghi tutto ci vuole di più: la ricerca del cattivo, così come realizzata, non basta a tenere alta la risata. Come non sono così irresistibili sia Scarlet Sterminator (voce italiana di Luciana Littizzetto) che suo marito Herb (voce italiana di Fabio Fazio).
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L’effetto dato dal lungometraggio d’animazione di Pierre Coffin e Kyle Balda è di simpatia per i Minions ma anche di nostalgia per I cattivissimo Me del quale Minions è un po’ prequel e un po’ spin off. Se la simpatia è evidente, la nostalgia è dovuta a quei Minions che funzionavano, a questo punto, meglio come “spalla”. Il loro effetto comico e dolce è massimo quando interagiscono con Gruoppure con le sue figlie meravigliose Margo, Agnes ed Edith o con Nefario. Nelle interazioni con questi personaggi i “fagiolini” gialli sono irresistibili meno se gli si lascia la scena. C’è molto da migliorare sul versante del film “stand alone”(solo su di loro) che non ha nemmeno un lato adulto che lo arricchisca come accadeva invece nel secondo capitolo di Cattivissimo Me dove Gru affrontava la paternità.
Detto questo e fatta salva una divertente colonna sonora “più adulta” con gli Who, Jimi Hendrix, i Beatles e gli Stones impastata con citazioni cinefile, Minions divertirà gli spettatori molto piccoli ma, per la mancanza di una storia più solida rispetto alle aspettative, divertirà forse molto meno i loro genitori o magari i loro fratelli più grandi. Ora l’attesa si sposta tutta su Cattivissimo Me 3.
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Dall’alba dei tempi, quando erano solo degli organismi gialli unicellulari, i Minion attraversano i secoli e le ere, sempre al servizio dei più cattivi tra i cattivi, epoca dopo epoca.
Da T-Rex a Napoleone, però, tutti i cattivi finiscono vittime del loro animo maldestro e per questo, una volta caduti in depressione, si mettono alla ricerca di un nuovo boss da servire.
Kevin, Stuart e Bob si mettono in viaggio e trovano Scarlet Sterminator (nella versione originale con la voce di Sandra Bullock), una nuova cattiva cattivissima, che chiederà loro di rubare la corona della Regina Elisabetta.
Un ottimo sabato per Minions al box-office italiano: il film d’animazione perde solo l’11 % rispetto a una settimana fa e raccoglie ancora ben 1.6 milioni di euro, con una media stellare di quasi 2.200 euro per sala. Complessivamente il film sfiora i 14 milioni di euro, il che significa che sicuramente entro stasera avrà superato i 15 milioni e che arriverà a oltre 20 milioni a fine corsa.
Seconda posizione per Città di Carta, con 349mila euro sabato e 956mila euro complessivi. Al terzo posto troviamo Mission: impossible – Rogue Nation, con 247mila euro e 4.5 milioni di euro complessivi.
Con altri 2.66 milioni di euro in questo weekend i Minions(guarda il trailer su Velvet Cinema) salgono a un totale di 19.760.468 e in sole tre settimane di programmazione scalzano 50 sfumature di grigio, posizionandosi al primo posto nella lista dei maggiori incassi italiani del 2015. Delude inveceFantastic 4 – I Fantastici Quattro (qui il full trailer), che al suo esordio non arriva neppure a un milione di euro (913.926 per la precisione) nonostante le 430 sale a disposizione. Il cinecomic della 20th Century Fox è tallonato dalla commediaCittà di Carta (leggi la recensione su Velvet Cinema), alla seconda settimana di programmazione. Il film con Cara Delevingne guadagna altri 644.433 (in 406 cinema) e arriva a un totale di quasi due milioni e mezzo.
In settima piazza si colloca il thriller Self/Less (anch’esso al suo esordio in Italia) che raggiunge 311.603 euro in 204 sale. Subito sotto regge l’appassionante Mission: impossible – Rogue Nation (leggi la recensione su Velvet Cinema), capace di guadagnare altri 311.534 euro per un totale di 5.258.058 a un mese dall’uscita. Crolla al nono posto, nonostante siano passate solo due settimane dal debutto, Southpaw – L’ultima sfida(guarda il trailer su Velvet Cinema). Per il pugile in cerca di riscatto interpretato da Jake Gyllenhaal solo 250.542 euro (totale di poco sopra il milione) in 281 sale. Chiude la classifica Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio, appena presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, che nei 94 cinema dove è stato distribuito ha guadagnato 172.383 euro.