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THE VISIT: DUE NONNI DA INCUBO NEL RITORNO ALL’HORROR DI M. NIGHT SHYAMALAN

Il regista de Il sesto senso torna a convincere – e a inquietare – con un film che segna una netta cesura rispetto ai suoi precedenti progetti: un horror in cui le convenzioni del found footage sono messe al servizio di un racconto semplice ma angosciante che vede protagonisti una coppia di fratelli e i loro nonni.

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THE VISIT: DUE NONNI DA INCUBO NEL RITORNO…

 The Visit
2015 – Thriller
2.9

Fin da Il sesto senso, la sua prima, indimenticabile incursione nei territori della suspense, il regista e sceneggiatore M. Night Shyamalan, all’epoca (a soli ventotto anni) tra gli enfant prodige dell’industria hollywoodiana, si è divertito a giocare con le convenzioni dei generi cinematografici: dallaghost story all’horror, dal film di supereroi alla fantascienza, dall’avventura al fantasy, sempre guidato dal desiderio di mescolare le carte aggiungendo elementi di novità in grado di spiazzare lo spettatore.

Se in diversi casi Shyamalan aveva raggiunto risultati ammirevoli, perlomeno fino a The Village (un film anomalo e inclassificabile, allora ingiustamente sottovalutato dalla critica), nell’ultimo decennio il regista di origini indiane era stato risucchiato in una parabola discendente. A dispetto di responsi commerciali più o meno positivi, a partire da Lady in the Water i film di Shyamalan erano stati accolti dalla disapprovazione spesso unanime della critica e anche dalla progressiva disaffezione del pubblico; e solo nell’ultimo lustro, L’ultimo dominatore dell’aria e After Earth avevano ricevuto una valanga di stroncature senza appello.

Shyamalan e il found footage

Per fortuna, il 2015 ha segnato una significativa svolta nella carriera dell’autore de Il sesto senso: prima con la serie televisiva Wayward Pines, omaggio semi-dichiarato all’inarrivabile Twin Peaks, e poi soprattutto conThe Visit, con il quale Shyamalan ha deciso di tuffarsi nel genere horror tout court, recuperando almeno in parte i consensi perduti da Lady in the Waterin poi. Che The Visit rappresenti un tassello anomalo nella filmografia del regista, del resto, appare evidente già dalle sue dimensioni produttive, decisamente ridotte: appena cinque milioni di dollari di budget e un’impostazione narrativa, quella del cosiddetto found footage, il cui tratto distintivo risiede proprio nell’essenzialità dei mezzi adoperati. A fornire il pretesto per il found footage è la decisione della quindicenne Rebecca Jamison (Olivia DeJonge) di realizzare un documentario sull’importante esperienza che lei e il fratellino Tyler (Ed Oxenbould) si accingono a vivere: il loro primo incontro con i nonni che non hanno mai conosciuto, a causa di un antico litigio con la madre dei due ragazzi, Paula(Kathryn Hahn).

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7 svolte alla Shyamalan (quello del Sesto senso e The Visit)

Negli anni è diventato sinonimo di grottesca esagerazione e pacchiana rivelazione, ma in realtà gli Shyamalan Twist sono più belli di quanto non ricordiamo

Con l’espressione “Shyamalan twist” si intende l’imprevedibile (e spesso un po’ pacchiano) colpo di scena che non ti aspettavi e ribalta la situazione. M. Night Shyamalan ne ha fatto quasi un marchio di fabbrica infilandoli in almeno la metà della sua produzione, non ultimo The Visit, il film della sua rinascita, appena uscito settimana nelle sale italiane.

I protagonisti di The Visit sono due bambini, mandati dalla mamma a trovare i nonni. Si tratta della prima volta che li visitano, poiché la coppia aveva litigato con la figlia molto tempo prima troncando ogni rapporto. Adesso invece l’occasione di rivedere i nipoti è perfetta per un nuovo inizio. Tutto va bene, non fosse che di notte viene intimato ai ragazzi di non uscire dalla stanza e, quando provano a guardare cosa succede, assistono a scene molto strane.

Siccome The Visit è un ottimo film, il primo bel film di M. Night Shyamalan da troppo tempo a questa parte, festeggiamo il suo grande ritorno con il catalogo completo in ordine di memorabilità dei suoi grandi colpi di scena.

The visit – la recensione

The Visit, una “horror-comedy” girata tramite found footage del regista M. Night Shyamalan. Leggi la nostra recensione

 M. Night Shyamalan, regista che ha dato origine ad un piccolo-grande capolavoro quale Il Sesto Senso, torna dopo diversi insuccessi (After Earth può essere considerato l’esempio più eclatante) con The Visit, una “horror-comedy” girata tramite found footage. La pellicola non è nient’altro che un filmino di famiglia realizzato da Rebecca, ragazzina quindicenne che assieme al suo fratellino Tyler va a trovare i propri nonni(mai conosciuti a causa di un diverbio con la figlia avuto quindici anni prima) i quali vivono in una fattoria in Pennsylvania. Il tutto ha un inizio molto tranquillo ed “infantile”, con la fotocamera che passa dalle mani della sorella a quello del fratello, donando allo the-visit-1spettatore diverse scene volutamente demenziali, fino a quando, andando avanti nei sette giorni di soggiorno, i nonni divengono sempre più strani e spaventosi. La telecamera riprende allora scene horror che però si uniscono inevitabilmente al ridicolo, sconvolgendo chi magari credeva di trovarsi davanti ad un thriller con caratteristiche

poster ufficiale di The Visit, dal 26 Novembre al cinema.
poster ufficiale di The Visit, dal 26 Novembre al cinema.

puramente horror. Non si può considerare horror un’anziana signora completamente nuda che gratta contro il muro come una gatta furiosae, nonostante il lungometraggio abbia anche intenti comedy, questa ed altre scene concentrate specialmente nel finale risultano fastidiose, non facendo nè ridere nè men che meno spaventare, bensì deludere le aspettative e rimpiangere i soldi del biglietto. L’utilizzo delle telecamere a mano diviene, inoltre,  poco credibile con i due ragazzini che continuano a riprendere qualsiasi cosa succeda come se fosse la cosa più importante da fare. Anche quando le telecamere cadono a terra, guarda un po’, si trovano sempre nella posizione per inquadrare tutto quello che accade con la giusta angolazione. Il PG-13 non migliora la situazione: anche quando le scene dovevano risultare più d’impatto, non riescono nel proprio intento a causa della censura. 

IL FINALE

Il finale presenta un grande colpo di scena, costruito molto bene ma che risulta per molti aspetti prevedibile: ciò che si pensa ad inizio film sui nonni è lo stesso pensiero che si ha alla fine. Una scena esilarante chiude il blocco “horror” della parte finale, concedendo una delle poche scene realmente divertenti.

GIUDIZIO COMPLESSIVO

The Visit è un film a basso budget e con l’intento di raccontare l’horror e la comedy in maniera differente rispetto a quanto fatto fin’ora, presentando però fin troppi errori per risultare un film “riuscito”: tecnica found footage utilizzata male, trama in molto tratti scontata e scene comedy che non fanno ridere bensì disprezzare tutto il film. Nonostante ciò la buona performance dei giovanissimi Olivia DeJonge e Ed Oxenbould e degli eccezionali Peter McRobbie e Deanna Dunagan rendono il tutto più piacevole da guardare, anche se non abbastanza da uscire dalla sala e sentirsi profondamente insoddisfatto.

The Visit (USA, 2015) di M. Night Shyamalan. Con Olivia DeJonge, Ed Oxenbould, Deanna Dunagan, Peter McRobbie, Kathryn Hahn, Celia Keenan-Bolger, Samuel Stricklen, Patch Darragh, Jorge Cordova, Benjamin Kanes, Ocean James e Seamus Moroney. Nelle nostre sale da giovedì 26 novembre.

Redazione Autore