11 videogiochi italiani indipendenti su ID@Xbox (PC, Xbox One)

ID@Xbox è una piattaforma annunciata da Microsoft in occasione del GamesCom 2013 con il principale scopo di favorire e sostenere lo sviluppo di giochi indipendenti per i formati Xbox One e Windows 10 e il self-publishing tramite il social network Xbox Live. Scendendo più in profondità, l’obiettivo ultimo del programma è insegnare a chiunque, a partire dei bambini, a programmare, fornendo gli strumenti e trasmettendo la passione per il mondo dei videogiochi e dello sviluppo. Ancora oggi ci sono troppe barriere all’ingresso per il mondo della programmazione, ma allo stesso tempo serve che chiunque, e da ogni territorio, possa esprimersi con un media, quello dei videogiochi, che diventa sempre più importante nelle vite di ciascuno di noi.

In molti casi si tratta di progetti brillanti e innovativi, con alcune idee, che sottolineeremo meglio nel corso dell’articolo, che semplicemente non si trovano in prodotti ben più blasonati e con grossi capitali alle spalle. Con lo showcase che ha organizzato a Milano, Microsoft ha inteso concentrarsi sui team italiani, dando modo alla stampa di entrare in contatto con 12 software house e 11 titoli completamente creati nel nostro paese e provenienti da tutte le regioni, dalla Sicilia fino alla Lombardia. Come noto, infatti, l’Italia è un paese che storicamente palesa delle difficoltà nella creazione dei contenuti, confermandosi come realtà solida nella fruizione ma più traballante se si guarda alla dimensione dello sviluppo.

Ma se negli scorsi anni è stata dietro a Regno Unito, Francia, Germania e Usa, adesso le cose sono sensibilmente cambiate, come dimostrano gli 11 titoli protagonisti della rassegna Microsoft. Si tratta di giochi indirizzati soprattutto a Xbox One, ma che in molti casi sono presenti anche su Steam e sugli store dei dispositivi mobile. Lo showcase Microsoft vuole evidenziare la crescita notevole che negli ultimi anni ha riguardato il mondo dello sviluppo di giochi indipendenti in Italia, che rende finalmente il nostro paese un punto di riferimento nel settore dello sviluppo indie. Inoltre, è molto importante sottolineare l’unicità di questi prodotti perché, come capita per buona parte delle opere artistiche create in Europa, si tratta in molti casi di titoli più intimistici e disturbanti, ben diversi dai prodotti più rassicuranti made in Usa. Il caso di The Town of the Light, che cureremo nel dettaglio fra un po’, è emblematico da questo punto di vista.

“Gli sviluppatori indipendenti rappresentano una realtà sempre più importante per la crescita dell’industria dei videogiochi e il nostro programma nasce per dare l’opportunità a tutti gli appassionati, tecnici e non, di contribuire con le loro idee, la loro creatività e il loro entusiasmo”, ha dichiarato Agostino Simonetta, l’italianissimo leader del programma ID@Xbox Regional che avevamo già avuto modo di intervistare in una precedente occasione. “Da un anno abbiamo inoltre esteso il programma a Windows10 attraverso la Universal App Platform, garantendo così la possibilità di raggiungere i 200 milioni di dispositivi oggi esistenti con Windows 10”.

Il tutto in un momento molto particolare per la piattaforma Xbox, perché Microsoft sta cercando sempre più di reintegrarla all’interno di Windows 10 come evidenzia il recente annuncio della versione PC di Quantum Break. Microsoft si è privata di un’esclusiva importante per il mondo Xbox, andando verso il rischio che coloro che dispongono di un PC adatto al gaming potrebbero a questo punto optare più facilmente per PS4 invece che su Xbox One nell’eventualità dell’acquisto di una console da affiancare al PC. Rischio, per Microsoft, percorribile quando si ha l’obiettivo di ripristinare la centralità di Windows come piattaforma di gioco.

ID@Xbox, ha spiegato Simonetta, permette a tutti i tipi di software house, sia a quelle formate da decine di persone che ad altre costituite magari da un unico programmatore, di arrivare sul mercato console, cosa impossibile fino a qualche anno fa. Come si raggiunge questo traguardo? Rimuovendo le barriere all’ingresso e comunicando con gli sviluppatori al fine di conoscere i problemi che affrontano, a prescindere che siano finanziari o tecnici. In questo modo si abbattono le differenze tra sviluppatori indipendenti e studi di proprietà dei principali produttori come Electronic Arts e Ubisoft in termini di opportunità di accesso a Xbox Live.

Microsoft non richiede pagamenti per quanto riguarda le certificazioni (necessarie per pubblicare su Xbox Live) o nelle circostanze che prevedono il rilascio di update al sofware o patch. Chi aderisce al programma ottiene gratuitamente la licenza al motore Unity, il più popolare in assoluto presso i team di sviluppo indipendenti. Ancora, il programma ID@Xbox fornisce due devkit Xbox One gratuiti e, ancora più importante, il supporto marketing tramite i canali di proprietà Microsoft con l’obiettivo di creare un ecosistema che consenta di lanciare e sostenere un titolo in un ambiente favorevole. In questo caso Microsoft si riferisce al blog ufficiale Xbox Wire, ma anche ad eventi come GDC, GamesCom ed E3: tutti strumenti che promuovono gli sviluppatori individuali e celebrano i giochi interni al programma.

“Tutte cose impossibili nel 2000 quando il sottoscritto ha iniziato a sviluppare videogiochi”, ha ribadito Simonetta che ha raccontato dei tempi in cui ha lavorato sul videogioco Gianluca Vialli Football Manager. Questo titolo era supportato da un grosso publisher inglese che finanziò gli stand alle varie ferie e si accollò i costi di marketing, ma nonostante questo non riuscì a permettere al team di sviluppo di andare su console. Quel gioco era sviluppato in uno scantinato a Savona, in condizioni molto simili a quelle che hanno contraddistinto lo sviluppo dei giochi di cui ci accingiamo a parlare in questo articolo.

Una volta gli sviluppatori erano costretti a studiare lunghi listati in Basic e a capire l’architettura di sistemi complessi come il Vic 20, mentre oggi anche un bambino può essere in grado di usare certi strumenti come Unity o Unreal Engine 4 basati sul drag and drop e altri strumenti immediati.

Un altro esempio della forza di ID@Xbox è poi il caso The Escapists, un videogioco sviluppato da un aggiustatore di tetti e finanziato tramite una campagna Kickstarter da 30 mila dollari ma che oggi ha riscosso un grande successo da milioni di dollari grazie a Xbox Live (è comunque presente anche su Steam).

E assolutamente non è tutto, perché durante l’evento Microsoft ha annunciato anche Tech Heroes, un progetto dedicato a chi vuole passare dalla semplice passione per i videogames a diventare un vero e proprio sviluppatore di app gaming. Il progetto, che viene curato dalla divisione Developer Experience and Evangelism, è strutturato intorno a una serie di strumenti Microsoft come Channel 9 e Microsoft Virtual Academy.

Channel 9 è, nello specifico, una piattaforma di video sharing per certi versi simile a YouTube ma basata sulle tecnologie e la condivisione della conoscenza sugli strumenti che vanno anche al di là della creazione di videogiochi. Questa piattaforma accoglie storie di persone che hanno creato videogiochi, e non solo. Si parla di game design, startup, education, delle sfide che oggi contraddistinguono questo mondo e sicuramente troverete anche dei contenuti sullo showcase di cui stiamo qui parlando. Microsoft Virtual Academy è invece un portale di informazione gratuita su tutte le tecnologie, dove si possono apprendere diversi tipi di dettagli tecnici su una serie di strumenti che vanno anche al di là dello sviluppo dei videogiochi.

“Vogliamo permettere alle persone normali di fare cose sensazionali”, ha detto all’evento Roberto Andreoli, Director Technical Evangelism, Microsoft. “E dobbiamo metterci in testa che l’italiano non è secondo a nessuno”.

Cast of the Seven Godsends

Proprio in questo discorso si innesta un altro programma di Microsoft annunciato in questa occasione, #TecHeroes loves #GameDev. Questo è un programma che si sviluppa in 3 diversi format: dallo show digitale in pillole per raccontare la storia di persone che attraverso la tecnologia sono diventate degli eroi, ai contenuti formativi online fino a eventi e workshop con esperti del settore. Il forte legame tra gaming e learning vede oggi il videogioco non più soltanto connotato con la sfera ricreativa, ma come strumento educativo e di formazione grazie a programmi come Kodu, Project Spark e il celebre Minecraft.

Fa parte dell’iniziativa anche un tour dedicato agli sviluppatori in erba che toccherà alcune importanti città italiane. Gli eventi saranno strutturati in due parti, il mattino sessioni tecniche su strumenti di game design e monetizzazione, mentre il pomeriggio si svolgerà la parte pratica con sviluppo di un gioco tramite il supporto degli esperti. Ci sarà anche la possibilità di seguire un laboratorio guidato su Unity3d. Le tappe: Roma 7 aprile, Torino 21 aprile, Bari 5 maggio, Catania 6 giugno e infine Milano 13 giugno. Per iscrivervi cliccate qui .

“#TecHeroes loves #Gamedev è un progetto dedicato agli sviluppatori che vogliono creare giochi, ma è anche e soprattutto una grande opportunità per tutti gli amanti del gaming di trasformare una passione in qualcosa di concreto”, spiega Roberto Andreoli. “Oltre alla web series e ai corsi gratuiti online, tutti i partecipanti avranno la possibilità di incontrarsi di persona per discutere e confrontarsi durante le tappe del #TecHeroes loves #GameDev Tour che toccheranno dal 7 aprile alcune delle più importanti città italiane”.

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Redazione Autore