Rainbow Six Siege: Recensione, Prezzo e Requisiti Minimi

Rainbow Six Siege è finalmente arrivato sulle nostre piattaforme di gioco e, nei mesi passati, le aspettative nei confronti del nuovo FPS di Ubisoft erano davvero alte. La beta e l’annuncio dell’assenza di una campagna single player aveva però lasciato qualche dubbio di troppo ai videogiocatori.

Il dubbio è stato confermato in seguito quando si è scoperto che il comparto multiplayeravrebbe rappresentato il fulcro del gioco, accompagnato da altre due possibilità studiate per coloro che non amano particolarmente il PVP. Ma procediamo con ordine e vediamo quali sono i pregi e i difetti del nuovo sparatutto di Ubisoft, ricordandovi fin da subito che Rainbow Six: Siege, a livello di gameplay, è un titolo molto diverso dal classico e popolare Call of Duty.

CONTENUTI

Rainbow Six: Siege è un titolo incentrato completamente sul comparto online. Lo sparatutto di Ubisoft, come più volte dichiarato dal team di sviluppo nel corso dei mesi passati, non ha una campagna single player e di conseguenza non ha una storyline.

Il gioco ci propone di fatto tre sezione ben distinte: il classico PVP, la cooperativa dal nomeCaccia al Terrorista (che prevede match contro l’Intelligenza Artificiale) e una serie di missioni dedicate al single player che funzionano come un vero e proprio tutorial.

Rainbow Six Siege ci permette infatti di affrontare, in solitaria, dieci missioni prive di una trama. Il compito di questa sezione è quello di farci conoscere gli Operatori e le principali meccaniche di gioco al fine di affrontare nel miglior modo possibile il PVP.

Purtroppo le missioni dedicate al single player non sono particolarmente entusiasmanti e, dopo poco, la noia prende il sopravvento a causa di obiettivi che si ripetono troppo spesso e di missioni leggermente lunghe.

La cooperativa risulta invece abbastanza coinvolgente e i match ospitano fino a cinque giocatori. E’ importante inoltre sottolineare che, ad un livello di difficoltà elevato, la sfida proposta è assolutamente appagante e uscirne vittoriosi non sarà un’impresa semplice, sopratutto se la nostra squadra non avrà un buon teamwork. Sarà infatti fondamentale coordinarsi e comunicare con gli altri giocatori al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati e annientare le truppe nemiche che sono sempre in superiorità numerica.

Rainbow Six Siege: Recensione, Prezzo e Requisiti Minimi

GAMEPLAY – LE CLASSI

Le meccaniche di gioco di Rainbow Six: Siege inizialmente non sono semplicissime ed è bene precisare che non ci troviamo di fronte al classico CoD. Il titolo di Ubisoft è infatti caratterizzato da un gameplay meno frenetico, molto più ragionato e tattico rispetto a quello proposto nel noto sparatutto di Activision.

Il primo aspetto con il quale dobbiamo entrare in confidenza è senza ombra di dubbio il sistema della classi. In Rainbow Six: Siege abbiamo a disposizione venti Operatori, suddivisi in Attaccanti e Difensori, ognuno ovviamente dotato di speciali abilità, armi e gadget.

E’ scontato dire che il bilanciamento di questi Operatori è un aspetto fondamentale e purtroppo attualmente i vari specialisti soffrono ancora di alcune problematiche: alcuni infatti risultano dotati di armamenti troppo potenti rispetto a quelli di altri, motivo per il quale, nei match, si vedranno sempre i soliti specialisti.

Ogni Operatore, come anticipato prima, ha un suo arsenale e, di conseguenza, nel momento in cui scegliamo l’unità dobbiamo tenere in considerazione questo aspetto. Ogni Specialista può usare solo determinate bocche di fuoco e, in base alla scelta fatta, il nostro compito è quello di decidere quale arma fargli utilizzare tra due o tre possibilità. C’è tuttavia un’eccezione: lo Specialista Recluta può infatti utilizzare tutte le armi presenti nel gioco ma perde terreno a causa dei pochi gadget in dotazione che non lo rendono poi così potente.

Rainbow Six: Siege non ci permette quindi di scegliere liberamente il nostro arsenale ma ci vincola a scelte precise a seconda della specializzazione. Se da un lato qualcuno potrebbe storcere il naso, dall’altro il sistema delle classi potrebbe diventare la carta vincente, a patto che le prossime patch riescano a modificare i piccoli difetti di bilanciamento ancora presenti.

Rainbow Six Siege: Recensione, Prezzo e Requisiti Minimi

GAMEPLAY – MULTIPLAYER

La vera quinta essenza di Rainbow Six: Siege è senza ombra di dubbio il comparto PVP che, purtroppo, presenta ancora qualche problema nel sistema di Matchmaking. Le partite online, nonostante siano caratterizzate da obiettivi differenti che ci portano a liberare ostaggi, disinnescare bombe o difendere/conquistare una determinata zona delle mappa, sono strutturate tutte allo stesso modo: i match ci portano ad affrontare partite 5vs5 all’interno delle quali una squadra attaccherà e l’altra difenderà.

Ogni partita sarà di fatto preceduta da una fase Pre-Match di trenta secondi, fondamentale per entrambi i team e per le sorti del risultato finale. In questa fase la squadra che attaccherà potrà utilizzare dei droni che dovranno essere lanciati per esplorare la location al fine di trovare gli obiettivi sensibili. Il team avversario, i difensori, deve invece utilizzare questi preziosi secondi per organizzare la loro difesa, sbarrando finestre, rinforzando pareti e posizionando i vari gadget.

E’ sconto dire che questa fase di Pre-Match è importantissima in quanto per il team degli attaccanti non trovare gli obiettivi sensibili significa iniziare la partita in netto svantaggio, mentre se i difensori non organizzeranno al meglio le loro difese la sconfitta sarà dietro l’angolo.

Il comparto multiplayer funziona abbastanza bene e le meccaniche di gioco riescono a coinvolgere il giocatore. Tuttavia è di fondamentale importanza il lavoro di squadra: affrontare i match con giocatori sconosciuti diventa infatti abbastanza frustrante , specie se dall’altra parte troviamo un team organizzato…in questo caso infatti le partite diventano a senso unico. Vi sottolineiamo inoltre che per prendere parte alle partite classificate sarà necessario aver raggiunto il grado 20.

Come anticipato prima, il matchmaking presenta ancora qualche problema. La ricerca delle partite non è infatti ottimizzata a dovere e i tempi di attesa spesso sono decisamente troppo lunghi. Il tutto poi è minato da improvvisi errori che ci catapultano immediatamente fuori dalla partita in corso.

Altro lato dolente è il sistema di preferenze. In Rainbow Six Siege abbiamo infatti la possibilità di selezionare modalità e mappe preferite ma se da una parte il sistema di preferenze legato alle modalità funziona a dovere e ci permette di evitare determinate tipologie di partite, non si può dire la stessa cosa di quello inerente alle mappe.

Ottimo invece il sistema delle partite personalizzate che ci permette di creare match privati. Purtroppo, però, affrontando tali partite non guadagneremo Renown, la valuta di gioco che ci permette di sbloccare Operatori e armamenti.

Rainbow Six Siege: Recensione, Prezzo e Requisiti Minimi

TECNICA

Per quanto riguarda il comparto tecnico, Rainbow Six Siege non fa urlare al miracolo e risulta leggermente inferiore agli standard attuali.

Il comparto grafico soffre di alcune problematiche tra cui texture di bassa qualità, animazioni povere ed effetti di luce e ombre non proprio entusiasmanti. Al contrario il sistema che governa la fisica degli elementi distruttibili nelle varie location risulta ottimo e curato nei minimi dettagli. Il tutto viene inoltre impreziosito da ottimi effetti legati alle esplosioni che riescono a coinvolgere totalmente il giocatore.

L’intelligenza artificiale, invece, non brilla particolarmente e nella varie missioni dedicate al single player o nei match della cooperativa ci si accorge subito le azioni delle truppe nemiche sono sempre le stesse. Nonostante ciò è bene tenere presente che i nemici saranno sempre in superiorità numerica e la loro mira, in diverse occasioni, è praticamente perfetta.

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Redazione Autore