Recensione Beyond: Two Souls PS4 (2015) Prezzo e Data di uscita

Recensione di Beyond: Due Anime

Oggi vedremo la Recensione Beyond: Two Souls PS4 (2015) Prezzo e Data di uscita su PlayStation 4.

Ecco la Recensione Beyond: Two Souls PS4 (2015) Prezzo e Data di uscita

 
  • Piattaforme:

    PS4

  • Sviluppatore:

    Quantic Dream

  • Data uscita:

    9 ottobre 2013 – 26 novembre 2015 (PS4) – 2 marzo 2016 (Collection)

Recensione Beyond: Two Souls PS4 (2015) Prezzo e Data di uscita 
Disquisire positivamente della natura delle opere di Cage è un esercizio che perde puntualmente di efficacia di fronte ai suoi detrattori; esprimere un parere opposto in presenza dei suoi estimatori dà grossomodo gli stessi risultati. Si tratta insomma di progetti destinati a spaccare in due critica e pubblico, eppure non ci sarebbe bisogno di schierarsi in alcun modo, perché la verità (e spesso anche la qualità dei giochi) sta nel mezzo. Al di là dei giudizi, dei gusti personali e dell’approccio di gioco, su cui potrebbe essere speso un numero indefinito di parole senza tuttavia raggiungere un reale punto di incontro che non sia viziato da compromessi, di Beyond: Due Animesi possono evidenziare gli elementi oggettivi: quelli che fanno del gioco in questione un prodotto che è un po’ vittima della propria presunzione. Beyond: Two Souls PS4 (2015) Recensione
Due di due
Verso Beyond: Due Anime si possono muovere davvero tante critiche, ma non si può di certo fare a meno di incensare l’importanza dei valori produttivi e la qualità recitativa di attori come Ellen Page e Willem Defoe, che fanno fare un balzo non indifferente a un’opera che con interpreti di livello minore sarebbe stata meno significativa e potente. A differenza dei suoi simili, che non possono permettersi nomi così altisonanti ma che vantano una narrativa migliore, meno confusa e più ficcante,Beyond deve gran parte dei suoi meriti ai suoi protagonisti.
Gli intenti di Cage di voler usare registri diversi per narrare i conflitti di Jodie, mettendo in luce frammenti di vita che vanno dall’adolescenza all’età adulta, dimostrano una certa confidenza con delle tematiche in parte toccate anche nei suoi precedenti lavori. La dimensione più intima, dai tratti più esistenzialisti, possiede in effetti una maggiore carica drammatica, che non ha paura di lambire alcune tematiche metafisiche piuttosto delicate da trattare; eppure la sensazione che manchi qualcosa alla penna di Cage e dei suoi sceneggiatori diventa evidente quando fioccano alcune sequenze riempitive e fuori contesto. Ne esce fuori una trama ricca di chiaroscuri, con momenti toccanti e di grande impatto ma anche scene deboli nella costruzione, che hanno poco senso e appaiono decisamente non necessarie nel grande mosaico multiforme che è Beyond. Questa natura sfaccettata, dove alcuni tasselli risultano inutili nel dare una forma che si scorge ancor prima di diventare completamente definita, è croce e delizia dell’intera opera. Ci sono attimi in cui il giocatore è colpito, coinvolto e trascinato con forza al centro delle vicende; ma ci sono anche sezioni dove si fatica a trovare un reale punto di forza. Cage tiene saldamente le redini di Beyond fino a quando non cade nella distrazione tipica di chi vuole andare oltre, di chi osa in modo errato. In un titolo dove l’interattività è ridotta ai minimi termini, piegata com’è da esigenze di copione e da un sistema di gioco che toglie il volante all’utente per farlo accomodare sul sedile del passeggero, la forza dirompente della storia ha il dovere di colmare le lacune e ovviare ai limiti autoimposti dal genere stesso. Beyond: Two Souls PS4 (2015) Recensione
Con la riedizione di Beyond: Due Anime c’è la volontà di raccontare nuovamente la storia di Jodie e Aiden, uno spirito possessivo che tormenta la protagonista e che non vuole abbandonarla nemmeno quando la speranza scivola via e l’abbattimento diventa totalizzante. A un paio di anni di distanza, cosa offre questa nuova versione? Ha senso rigiocarlo da capo? Cosa dovrebbe aspettarsi chi lo ha già portato a termine su PS3?
Il ritorno delle due anime
I pregi e difetti del gioco che recensimmo su PS3 sono ancora lì. Non ci sono cambiamenti nella struttura di gioco, ai finali si arriva allo stesso modo, le limitazioni sono le medesime e i momenti stupendi pure. Nel corso di questi due anni sono arrivati altri titoli dello stesso genere che hanno dimostrato di saperci fare sul serio nonostante il budget limitato, ed è forse anche per questo che oggi Beyond ne esce un po’ ridimensionato. Beyond: Two Souls PS4 (2015) Recensione
In questa edizione per PS4 c’è la possibilità di rivivere gli eventi in ordine cronologico, ma è chiaro che si tratta di uno sforzo piuttosto trascurabile per chi conosce a menadito tutta la storia. Per il resto, bisogna segnalare alcune migliorie tecniche che vanno a vantaggio di chi si è perso il gioco la scorsa generazione. Tecnicamente l’opera di Quantic Dream era un gioiello e sfruttava dignitosamente la console su cui girava; adesso, il titolo risulta essere più rifinito pur mantenendo – ovviamente – la stessa mole poligonale. E non potrebbe essere altrimenti, visto che è un porting e non un remake. I progressi sono soprattutto legati all’illuminazione dinamica e alla profondità di campo, ed è per questo che gli elementi in secondo piano appaiono adesso più chiari e definiti. Facendo un confronto diretto con le due versioni è possibile apprezzare una maggiore luminosità che, unita alle texture più delineate, donano un aspetto generale più vivace e realistico. Il gioco gira a 1080p, con 30 frame al secondo, che non sono però sempre stabili. In tutta sincerità, non si tratta affatto di un problema, perché Beyond non vi permette mai di scorrazzare liberamente per le aree mettendo così in crisi il motore grafico. Si tratta, come ormai sapete, di un titolo convogliato in dei binari da cui è impossibile uscire; anche nella sezione desertica, che offre spazi maggiori rispetto al resto dell’avventura, non si ha mai la sensazione che il motore grafico possa improvvisamente fare le bizze.
Da qualunque punto lo si osservi, Beyond: Due anime rimane un progetto dalla natura controversa. È un titolo che punta tutto sulla narrazione e sulle vibranti prove recitative dei protagonisti, riuscendo a raggiungere tutto sommato un buon risultato. La riedizione per PS4, a distanza di un paio di anni, non aggiunge nulla che possa giustificare il riacquisto da parte di chi ha già visto i finali; si tratta pertanto di una remastered rivolta unicamente a chi, per un motivo o per l’altro, non è riuscito a giocarlo.

JODIE TORNA PIÙ BELLA CHE MAI

L’ultimo lavoro di David Cage torna su PlayStation 4 forte di un sostanziale miglioramento tecnico che però sente il peso del tempo
 Beyond: Due Anime fece parte di quella manciata di titoli che regalò un canto del cigno indimenticabile a PlayStation 3, quasi a volersi riscattare dalla partenza disastrosa e augurare il miglior inizio possibile alla nuova generazione oramai alle porte. Analizzati a due anni di distanza, i piani di Sony hanno superato anche le più rosee aspettative, con la home console giapponese che ha guadagnato un sostanziale vantaggio rispetto alla controparte statunitense crescendo costantemente fino a raggiungere il ragguardevole traguardo delle trenta milioni di unità piazzate. Una delle implicazioni più lampanti di questa supremazia è sicuramente il passaggio di moltissimi giocatori Xbox a PlayStation 4, che ha colto la palla al balzo per regalargli nuove edizioni delle grandi esclusive della scorsa generazione: da God of War ad Uncharted, passando per The Last of Us, la raccolta va ora ad arricchirsi con le due opere di Quantic Dream, Heavy Rain ed appunto Beyond: Due Anime. Quest’ultimo è già disponibile sul Playstation Store, mentre per le intricate vicende legate al killer dell’origami dovremo aspettare fino al prossimo 2 marzo, quando verrà anche commercializzato un bundle dedicato con entrambi i titoli in versione pacchettizzata. La nuova versione di Beyond spinge sull’acceleratore migliorando ulteriormente un comparto tecnico già pregevole sull’hardware di vecchia generazione, ma si ritrova a fronteggiare gli spettri di un’approccio alla narrazione interattiva che, proprio grazie agli ultimi due lavori di David Cage e soci, negli ultimi due anni è andato incontro a un periodo particolarmente florido, con titoli che hanno proposto scelte di game design e narrativa capaci di metter in luce tutti i limiti della formula talvolta confusionaria dietro alle tormentate vicende della bella e fragile Jodie Holmes. Beyond: Two Souls PS4 (2015) Recensione

IL TEMPO CHE PASSA

Nonostante gli ingenti investimenti da parte del produttore giapponese, possiamo tranquillamente definire Beyond: Due Anime un’opera sperimentale ma lucida nella sua ambizione di voler riscrivere il rapporto tra cinema e videogiochi, puntando a regalare emozioni autentiche e un senso di profondo coinvolgimento ed empatia verso i protagonisti della vicenda, decisamente inusuali per un prodotto videoludico. Paradossalmente, la resa finale è stata minata alle basi proprio dalla sua mente creatrice, quel David Cage così affamato di dramma e pathos da contornare il complesso rapporto tra Jodie e la sua metà astratta Aiden da vicende e situazioni a tratti talmente forzate da lasciare il giocatore completamente spiazzato, domandandosi perché ricorrere a certi costrutti narrativi per ampliare un ventaglio già di per sé sufficientemente ricco di esperienze traumatizzanti per la giovane protagonista. Forse inebriato dalla presenza di Ellen Page e William Dafoe nel cast, dall’avanzatissima tecnologia di motion capture che ha dato alla produzione un respiro hollywoodiano e da un motore grafico capace di prosciugare ogni risorsa dall’hardware PlayStation, si è lasciato andare perdendo di vista i pochi importanti pilasti attorno ai quali avrebbe dovuto concentrare tutte le sue energie, finendo per diluire la preziosa emotività suscitata dalle situazioni più delicate con passaggi che non vanno minimamente a scavare più in profondità nella psiche di Jodie e nella sua complessa personalità. Beyond: Two Souls PS4 (2015) Recensione In tal senso il più famoso è sicuramente l’intermezzo soprannaturale nelle riserva Navajo, a cui vanno ad aggiungersi un tentativo di stupro piuttosto gratuito e, perché no, il parto di una senzatetto in una fredda Chicago ricoperta da un candido manto di neve. Come accadde due anni or sono, però, è proprio l’indissolubile legame tra Jodie ed Aiden a dare spessore e coinvolgimento a Beyond: Due Anime, a farci innamorare incondizionatamente della protagonista e a toccare le giuste corde emotive trascinandoci in situazioni dai risvolti talvolta forti come un diretto inaspettato in pieno stomaco. Un’esperienza unica, che assorbe completamente, lascia il segno e rimane bellissima da rivivere ancora oggi, nonostante il salto in avanti compiuto dal genere di appartenenza. Le decisioni prese con il passare delle ore di gioco vanno a influenzare tangibilmente l’evoluzione dei personaggi costituendo un retaggio che ci accompagnerà nei vari capitoli e modificherà i rapporti con i comprimari, fino al delicato bivio finale. A questo proposito, per avere una panoramica più dettagliata sulle varie possibilità, Quantic Dream ha optato per l’introduzione di una schermata riepilogativa alla fine di ogni sezione che raccoglie tutte le possibili scelte con relative percentuali di preferenza da parte di tutti gli altri giocatori.

Trofei PlayStation 4

Beyond: Due Anime mette a disposizione 46 trofei, dei quali la maggior parte nascosti per non rivelare anzitempo eventi legati alla trama o decisioni inerenti alla vicenda di Jodie. Per questo motivo evitiamo di discuterne estensivamente, ma vi basti sapere che per arrivare al Platino dovrete giocarlo più volte compiendo scelte differenti. Beyond: Two Souls PS4 (2015) Recensione

UNA NUOVA LUCE

Tuttavia, come già sottolineato in a suo tempo, Beyond: Due Anime non riesce a trasmettere quel senso di libertà già più presente in Heavy Rain, costringendo il giocatore all’interno di una grande cornice di eventi prestabiliti sui quali incidere in modo piuttosto limitato. La nuova edizione mette subito il giocatore nella possibilità di affrontare tutte le missioni in ordine cronologico, oppure di rivivere i 15 anni della storia di Jodie come concepiti in origine, in un complesso intreccio temporale segnato da continui salti tra passato e futuro passando senza soluzione di continuità da tipiche situazioni scolastiche adolescenziali a fughe pericolose sul tetto di un treno, fino ai faticosi allenamenti nel centro di addestramento della CIA. Il tutto è stato imposto dalla difficile commistione tra l’intenzione di raccontare una storia la cui evoluzione è contestualizzata alle scelte multiple, e quella di movimentare l’azione con inseguimenti, combattimenti e sequenze al cardiopalmo gestite con i quick time event.Non si può vivere di soli dialoghi e una narrazione incatenata al giusto ordine cronologico delle vicende finirebbe per condensare tutta l’adrenalina nel finale, lasciando alle prime ore di gioco un susseguirsi di situazioni familiari e drammi adolescenziali incentrati sui dialoghi e sulle scelte volte a formare il carattere dei una giovane ragazza costretta a vivere costantemente con una presenza tanto potente quanto problematica, disposta ad aiutarla ma sempre pronta a ribellarsi per impedirle di vivere una vita normale. Un percorso decisamente squilibrato, che pertanto vi sconsigliamo di perseguire. A proposito delle scene d’azione al pacchetto va ad aggiungersi il DLC “Esperimenti avanzati”: si tratta sostanzialmente di una serie di puzzle ambientali da risolvere sfruttando Jodie e le capacità di Aiden nel contesto dell’addestramento CIA. Niente di eclatante e assolutamente accessorio rispetto alla trama principale, sia in termini di narrazione che di gameplay, ma un contenuto aggiuntivo a cui vale la pena dare una chance. Sul fronte tecnico, Beyond su PlayStation 4 sfrutta la solidissima base del titolo originale che ne fece uno dei più belli sulle console di vecchia generazione. Le immagini scorrono fluide a 1080p accompagnate da un frame rate granitico sui 30 frame al secondo, impreziosite da un nuovo sistema di illuminazione dinamico che migliora sensibilmente la qualità della scena e delle ombre, aumentando ancora di più realismo e coinvolgimento. Le fughe e gli scontri sotto la pioggia sono quelle che ne beneficiano maggiormente, ma anche gli effetti volumetrici hanno ricevuto un sostanzioso miglioramento, avvertibile soprattutto in occasione delle esplosioni che costellano le sequenza più movimentate. Se da una parte i già accuratissimi modelli poligonali dei protagonisti principali non hanno subito sostanziali miglioramenti, a giovare di questa riedizione sono stati soprattutto i personaggi di contorno, ora più accurati nei dettagli dei volti e dei vestiti grazie all’applicazione di texture più ricche di particolari. Insomma un sostanzioso passo in avanti che per chi non ha ancora vissuto la storia di Jodie in prima persona vale sicuramente il prezzo del biglietto. Beyond: Two Souls PS4 (2015) Recensione

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