MINECRAFT STORY MODE EPISODE 1 PC

minecraft-story-mode-a-telltale-games-series-pc-11579851443790644_jpg_300x300_q85Minecraft: Story Mode Episode 1: The Order of the Stone – recensione

Senza che ce ne accorgessimo, Minecraft è diventato uno di quei marchi videoludici che non hanno bisogno di presentazioni, come FIFA, PES, Assassin’s Creed, Call of Duty, Super Mario e pochi altri. È stata brava Microsoft, dopo l’acquisizione di Mojang, a non renderlo almeno finora un’esclusiva delle sue piattaforme perché questo non solo le sarebbe costato troppo, ma avrebbe anche tolto dalla disponibilità di milioni un prodotto diventato negli anni iconico.MinecraftStoryMode-200

L’annuncio di Minecraft: Story Mode andò dritto in quella direzione, in un posto in cui non c’era bisogno di dir niente, dove i giochi si presentano da soli e gli utenti devono solo aspettare il lancio, senza fare e farsi troppe domande. Telltale Games prese le redini di un progetto che chiedeva soltanto di essere plasmato ad immagine e somiglianza di uno sviluppatore di successo, mentre il sogno di Markus “Notch” Persson voleva farsi passare lo sfizio di raccontare una storia, di seguire una trama anche se non ne aveva affatto la necessità.

 

Ed è così che, nel giro di dodici mesi o giù di lì, The Order of the Stone è arrivato in lungo e in largo per mostrare, o almeno provarci, la bontà del matrimonio tra questi due modi diversi difare videogiochi. A noi, al recensore e all’utente, il compito di capire se il connubio sia riuscito o meno, basandoci sul primo episodio di quella che sarà una serie formata com’è consuetudine da cinque capitoli.

Da appassionato di Minecraft, avevo delle ovvie aspettative nei confronti di Story Mode e, a quanto visto sin qui, posso già sbilanciarmi e dire che queste erano ben riposte: Telltale ha messo tanto ma non troppo del suo, mantenendo intatto il feeling visivo e “culturale” del titolo di Mojang, divertendosi a citare e a piazzare riferimenti qui e lì con grande consapevolezza.

 

Una delle citazioni più importanti nell’impianto narrativo e ludico è senza dubbio quella relativa al crafting. In Minecraft: Story Mode, così come nella produzione originale, è richiesto di darsi alla nobile arte del crafting, ossia della costruzione degli oggetti partendo da materiali grezzi, appoggiandosi all’immancabile tavolo da lavoro. Ad essere altrettanto nobile è il modo in cui Telltale ha calato questo asso nell’ambito delle meccaniche videoludiche, ossia in maniera aderente con la narrazione e riuscendo a far sembrare tutto molto naturale.

Il crafting è generalmente preceduto dal reperimento dei suddetti materiali e questo avviene tramite i QTE marchio di fabbrica della Telltale di The Walking Dead e soci, o l’esplorazione degli ambienti circostanti. I mini-giochi di The Order of the Stone sono anch’essi degli omaggi a Minecraft, dal momento che vedono spesso il protagonista impegnato nello scavare o tirar su delle strutture proprio come nel titolo di riferimento. Soltanto nei prossimi episodi capiremo se Telltale vorrà affrancarsi dal franchise di Mojang o continuare sull’onda lunga del tributo poco velato.

La storia è sicuramente una delle novità di Minecraft: Story Mode, del resto non si chiamerebbe così, altrimenti. E, dopo un inizio forse un po’ troppo scanzonato per provenire dalle penne di Telltale, questa c’è e sembra piuttosto ispirata, misteriosa. Peccato che il meglio arrivi soltanto alla fine dell’episodio, contribuendo a relegare quest’ultimo al voto che vedete in alto ma gettando le basi per i prossimi capitoli in modo più che soddisfacente.

L’Order of the Stone in questione è un gruppo di quattro indomiti eroi che ha liberato il mondo da una malvagia creatura in tempi precedenti, ma non di molto, l’inizio del gioco. Questi uomini sono diventati delle vere e proprie leggende, tant’è che vengono invitati ad eventi speciali e si sottopongono spesso a bagni di folla come fossero star hollywoodiane. Al giocatore non spetta tuttavia il compito di vestire i panni di uno di loro, bensì di un fan un po’ imbranato che dovrà mettersi alla guida del suo manipolo di amici per svelare il mistero che si cela dietro l’ordine e salvare il pianeta.

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Non mancano le scelte multiple che finiscono col diversificare il prosieguo e il finale della serie, anche se mi sarebbe piaciuto vedere il loro impatto fin da subito sui personaggi e sulle loro relazioni con il protagonista. Capita in un paio di circostanze che, a seguito di un rifiuto o di un’azione spiacevole, tra l’uno e gli altri torni tutto rapidamente alla normalità, o che determinati rapporti si amplifichino senza grosse spiegazioni. Siamo di fronte al primo episodio e, chiaramente, per un giudizio completo su questo aspetto dovremo attenderne almeno un paio in più.

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Quanto alla durata, ho portato a termine The Order of the Stone in appena cento minuti e questa sensazione di brevità viene accentuata dalla scarsa presenza di puzzle, di cui uno solo significativo nel finale che ho completato avendo ben chiaro cosa mi stesse chiedendo il gioco ma non come ottenerlo davvero. Il target è un pubblico non esattamente hardcore, notevolmente sotto la maggiore età, ma un pizzico d’impegno sulla difficoltà e sulla complessità di certi meccanismi è lecito aspettarseli dal prossimo capitolo, dove si spera certe cose vengano date per scontato.

Per ciò che riguarda il comparto tecnico, dopo i dubbi sollevati nelle serie precedenti Tales from the Borderlands a causa dei noti cali di frame-rate, vi facciamo tirare un sospiro di sollievo. Minecraft: Story Mode appare sin dall’esordio molto solido in termini di fotogrammi al secondo e propone un’offerta audiovisiva gradevole, assolutamente coerente con il titolo pensato da Notch e impreziosita da una colonna sonora originale ispirata a quest’ultimo.

Per questa prima puntata è tutto, dunque. In sintesi, chiuso un occhio sulla cronica mancanza del supporto alla nostra lingua, questa nuova serie di Telltale pare consigliabile in primis ai fan di Minecraft e al genitore che volesse avviare il proprio pargolo alla carriera videoludica, grazie a situazioni e personaggi caratterizzati in stile LEGO, con qualcosa di maggiore qualità rispetto ai soliti titoli per bambini. The Order of the Stone anticipa bene tematiche e funzionalità della serie, ma guardando al finale è consentito aspirare a qualcosa di più.

 

Redazione Autore